F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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MIDSOMMAR
COLORE VENUTO DALLO SPAZIO
THE LIGHTHOUSE
IL MOSTRO DI ST PAULI
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LA RAGAZZA DEL 3° PIANO

SHARON TATE TRA INCUBO...
IL SIGNOR DIAVOLO
VIVARIUM
DOCTOR SLEEP

COMIC THRILLER DRAMA TV

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"film pipolare di Shyamallan, che chiude una trilogia in maniera catartica e travolgente"

 

 

In una clinica si ritrovano tre persone dotate di doti straordinarie che la scienza si ostina a non riconoscere... "Glass" è un film bipolare, diviso nettamente in due parti: la prima noiosa al limite del mortale, la seconda assolutamente travolgente. In ogni caso, parlando del film nel suo complesso, è evidente che Night Shyamallan abbia finalmente ritrovato il mestiere perduto. Il precedente  SPLIT  che si poneva come anello intermedio tra  UNBREAKABLE  e questa sua conclusione del trittico pur non facendo certo gridare al miracolo aveva registrato i primi segni di ripresa. Veniamo ad analizzare la già celebrata seconda parte dell'ultimo atto: si tratta di un qualcosa di veramente interessante riallacciandosi a quanto già teorizzato nel capostipite dal quale sono passati eoni (per la precisione: 19 anni) che se possibile riesce nell'intento di allargare ulteriormente il campo, con una chiusa che sa di  V PER VENDETTA  che trattandosi sempre di un fumetto (pardon: una graphic novel) eleva ancor più il tutto attenuando di misura un quadro cupissimo. Se il primo film aveva inaugurato a suo modo, precorrendone i tempi, il "cinefumetto" moderno, qui si giunge a decretarne la fine attraverso quello che potremmo definire un "Olocausto". Ritrova i tre protagonisti: Willis (davvero bollito, e spiace per lui) McAvoy (più misurato nella sua estensione "multipla") e soprattutto uno spettacolare Samuel L. Jackson in carrozzina che giganteggia. Interessante poi come i tre abbiano altrettanti corrispettivi "normali" che vedono il ritorno persino del figlio di Willis ormai adulto. Qualcuno avrebbe potuto anche parlare di buchi e scempiaggini di sceneggiatura riguardo alla prima metà, non fosse stata "spiegata" e contestualizzata nel pre-finale. Con un ritmo maggiore della medesima avremmo anche potuto parlare di capolavoro. E penso a quella visione da crepuscolo dei supereroi che era propria di  LOGAN  [FB]

 

[ID] DI M. NIGHT SHYAMALLAN, Con S. L. JACKSON, B. WILLIS, J. MC AVOY, AZIONE, USA, 2019, 129', 2.35:1