F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●●●●

THE HATEFUL EIGHT
INSIDE OUT
HUMANDROID
EX MACHINA
THE LOBSTER
MAD MAX FURY ROAD
MI GRAN NOCHE
THE MARTIAN
IL RISVEGLIO DELLA FORZA
ANT-MAN
AGE OF ULTRON
MEN & CHICKEN
JUPITER ASCENDING
EVERLY
MORTDECAI

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il capolavoro della maturità di Quentin Tarantino"

 

 

All'indomani del 1865, un cacciatore di taglie, traducendo una ricercata verso la forca, incappa in un collega... Superfluo preambolare che Tarantino, anche questa volta, non delude le aspettative confermando di sapere giocare con i generi come nessun altro. La sfida, già affrontata in parte con l'ultimo suo capolavoro, ovvero  INGLORIOUS BASTARDS  è quella di gestire al più a lungo la tensione attraverso pochi, selezionati, personaggi in scena, racchiusi in uno spazio ristretto, comunque isolato. In "The Hateful Eight" ("L'Odioso Ottetto") il campo d'azione diventa per il 95% una taverna in mezzo al nulla del Wyoming, tagliato fuori da una bufera di neve (luogo shininghiano, benedetto, anzi maledetto dal sangue, nonché foriero di nuovi sanguinosi spargimenti) e la tensione lievita per quasi tre ore, senza cedimenti. Dopo aver introdotto con rapide pennellate ogni suo personaggio attraverso una narrazione scandita da otto didascalie (numero ricorrente e magico: è il suo ottavo film, come dichiarato nei titoli) dimostrando ancora una volta anche la ben nota sapienza nel dirigere le sue pedine (lo testimonia anche la scacchiera, ben visibile in scena) con un magnifico parco-attori (Russell-white e L. Jackson-black, e la Jason Leigh pesta di botte) si metterà in scena un gioco gatto-topo carpenteriano di figure intercambiabili che riveleranno la metafora dell'America post guerra civile, dove rancori e divisioni sono tutt'altro che sopite e il 'fronte comune' è mero opportunismo. Se i lazzi sono contenuti e il pulp è più nei dialoghi (le teste esplodono comunque come cocomeri) fuor che nelle situazioni (siamo calati in un kammerspiel-mutaforma) il Nostro dimostra la raggiunta maturità consapevole dei propri mezzi. Dopo il bello ma imperfetto  DJANGO UNCHAINED  ebbe a dire: "solo quando l'ho finito, ho capito come si girano i western: il prossimo film sarà un western". Ha vinto la sfida, firmando un capolavoro. [FB]

 

[ID] di Q. TARANTINO, con K. RUSSEL, J. J. LEIGH, S. L. JACKSON, B. DERN, WESTERN, USA, 2015, 165', 2.35:1