F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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MIDSOMMAR
COLORE VENUTO DALLO SPAZIO
THE LIGHTHOUSE
IL MOSTRO DI ST PAULI
NOI
L'ANGELO DEL MALE
CRAWL INTRAPPOLATI
FRACTURED
GLASS

Z VUOLE GIOCARE
LA RAGAZZA DEL 3° PIANO

SHARON TATE TRA INCUBO...
IL SIGNOR DIAVOLO
VIVARIUM
DOCTOR SLEEP

COMIC THRILLER DRAMA TV

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"alla seconda prova, Aster si conferma autore con la A maiuscola, e l'horror è qui un'allegoria"

 

 

A novant'anni dall'ultima festa della "midsommar" ovvero la celebrazione pagana del solstizio d'estate, e per nove giorni, si tiene in un bosco a nord della Svezia un rito iniziatico al quale partecipano, inizialmente da spettatori cinque giovani turisti americani. Una di loro giunge da un grave lutto ed è in crisi con il fidanzato... "Midsommar" pur non raggiungendo a mio avviso le vette del precedente  HEREDITARY  conferma quanto il giovane regista Ari Aster non sia certo un fuoco di paglia. Accomuna al folgorante esordio il tema del "sacrificio", che diventa dopo questo 'bis', la sua cifra stilistica. Se prima si trattava dei segni di una figlia morta, qui è la scomparsa dell'intera famiglia della protagonista, non sopportata da altri rapporti umani. La scelta di partecipare al viaggio in Svezia, unica ragazza del gruppo, la mette immediatamente in posizione minoritaria: cosa che si rivelerà determinante nelle scelte a posteriori. La regia dimostra subito le sue intuizioni non comune, vedasi il ribaltamento della prospettiva di una mdp che ruota rivelando una sorta di "ingresso" in un mondo capovolto, forse oltrepassando una vera e propria linea di confine che delimita l'entrata all'interno di una terra cava. Assisteremo  impotenti di qui a un po' ad un doppio suicidio celebrato come rito di passaggio). Immediatamente l'esegeta del genere pensa a  WICKER MAN  che sarà sì il punto di riferimento, ma che vedrà ad un certo punto tradite le nostre intuizioni: [EVIDENZIA LO SPOILER] con un cambio di testimone per chi crediamo strada facendo essere l'agnello sacrificale di turno. Carni lacerate, sangue al più rappreso, odore di infusi, allucinazioni funcine, spaesamento, malessere diffusi. Un horror diurno, che può essere letto  come un'allegoria della rinascita dopo una delusione amorosa. Qualche lentezza evitabile, ma la danza collettiva per l'elezione della "Regina di Primavera" è alto cinema. [FB]

 

[ID] DI A. ASTER, Con F. PUGH, J. REYNOR, W. POULTER, I. GRILL, HORROR, USA, 2019, 150', 2.35:1