F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●● ½

HEREDITARY
APOSTOLO
L'AVVERTIMENTO
MALEVOLENT
THE OPEN HOUSE
QUELLO CHE SO DI LEI
UNSANE
L'UOMO SUL TRENO

LA DONNA PIù ASSASSINATA
FAMILY BLOOD

LA VEDOVA WINCHESTER
DISTORTED
A QUIET PLACE

CARGO
INSIDIOUS L'ULTIMA CHIAVE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"i vampiri come tossici? Ne han già fatti tanti di film utilizzano questa metafora"

 

 

In un continuo avanti e indietro nel tempo, seguiamo la vicenda di una donna che segue un gruppo di recupero. Nel suo passato c'è un'aggressione al parco da parte di un uomo che... non è più un uomo... "Family Blood" è un horror distribuito sulla piattaforma 'Netflix', ma prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum che aveva le carte giuste per essere se non memorabile, almeno ..."ricordabile". Purtroppo la gestione registica (Sonny Malhi) e soprattutto da parte degli sceneggiatori si perde in un gioco diviso tra passato, presente e futuro che finisce con il disorientare lo spettatore. O comincia con il disorientarlo, dato che il giochetto inizia subito. Vediamo infatti l'ultima sopravvissuta di una strage famigliare ad opera di un ragazzo la cui identità ci viene negata. Non si vede neanche che fine fa la ragazzina, dopo aver scoperto i corpi straziati dei genitori nel ripostiglio. Seguiamo poi una bella donna in un gruppo di recupero, quello degli "alcolisti anonimi". Ci si saluta e ci si mette a nudo di fronte a persone cadute e persisi nello stesso vizio. Costei dice di essere stata abbandonata dal marito, "ed è un bene", ma di aver anche perso la tutela dei figli. La realtà è diversa. La trovata dei vampiri dipinti come tossici viene da  WAMPYR  di Romero ma il suo aspetto "famigliare" deriva da  MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE  Putroppo qui non c'è lo stile né la regia dei prototipi e nonostante un potenziale taglio "fumettaro" la messinscena si ferma ad una fotografia sopra la media delle produzioni analoghe (ma qui c'è Blumhouse di mezzo) in formato panoramico. Un compitino ben fatto, ma il distrurbante non va oltre una protesi dentale che camuffa una dentatura raccapricciante (denti marci, ma aguzzi, in stile demoniaco più che vampirico). Per il resto, c'è un figlio che si vede introdurre in casa un terzo, che è molto più pericoloso di Terry O' Quinn. [FB]

 

[ID] DI S. MALHI, con V. SHAW, C. FORD, A. ALEXUS, J. RANSONE, HORROR, USA, 2018, 95', 2.35:1