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TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT

IL PRIGIONIERO COREANO
TERMNAL

L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"umanizzazione di un personaggio distrutto dai Media, in un film scorsesiano nel midollo"

 

 

Catapultata dalla madre sul ghiaccio sin da quando aveva quattro anni, una ragazza percorre una parabola che la conduce dal trionfare come prima esecutrice USA del "triplo axel", sino alla debacle alle olimpiadi... Quella di "Tonya" era una storia che mi interessava ripassare. Il film omonimo, ispirato alla storia della pattinatrice Tonya Harding sposa sin da subito un registro rutilante, che con un montaggio alla Thelma Schumacker la montatrice di Scorsese, e un corredo di canzoni che vanno da "Dream a Little Dream" ai Supertramp ("Goodbye Stranger") passando per "Gloria" di Tozzi, percorre la vita del personaggio portando lo spettatore, inaspettatamente, dalla sua parte. L'umanizzazione di quello che venne descritto dai Media di tutto il globo (io c'ero) come un vero essere maligno va in contro nemmeno ad una santificazione postuma, ma forse ad una restituzione di giustizia di ciò che le era stato tolto: la dignità. Dignità non solo di sportiva, ma dignità umana. Margot Robbie, reduce dall'orribile  SUICIDE SQUAD  ma memore degli esordi a fianco di Di Caprio proprio con il buon Martin, agguanta quella che potrebbe essere per lei l'interpretazione della vita: una ragazza vittima prima della madre e poi di sé stessa, oltre che delle discutibili frequentazioni (il marito: "un idiota" per la suocera). Una durata più contenuta non avrebbe nuociuto (due ore tonde, ma solo Scorsese si può permettere certe maratone) ma il film intrattiene, con riprese e tecnica; dove sia la Robbie e dove la controfigura non è dato capire. Con lei, perfetta controparte Sebastian Stan, e soprattutto una eccezionale Allison Janney nel ruolo della madre di Tonya, LaVona, beneficiata dall'Oscar (attrice non protagonista) perfezionando la candidatura a dispetto della Robbie. Riflessione sul ruolo dei media, specchio riflesso di una società (americana non solo) che passa dagli hosanna alle palate di merda nel giro di un secondo. [FB]

 

[I, TONYA] DI C. GILLESPIE, con M. ROBBIE, S. STAN, A. JANNEY, BIOGRAFICO, USA, 2016, 120', 2.35:1