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T R A I L E R

   
     

 

L'aristocratica Miriam si diletta con il compagno in un complesso cameristico al quale si presta occasionalmente pure un piccolo vicino di casa. I due poi il sabato sera, abbandonato Schubert, si scatenano in discoteca dove trovano le prede per soddisfare la loro... sete! Una luminare nella ricerca concernente le cellule preposte all'invecchiamento, incontra l'uomo che pare andare incontro ad un processo irreversibile... Dal punto di vista prettamente visivo, la pellicola di Tony Scott (fratello del più valente Ridley) si segnala per la confezione anche troppo patinata, con quel tocco di erotismo lesbo-chic, molto anni '80. Purtroppo a latitare è l'horror, relegato in pratica alla resa dei conti conclusiva, dove i fantasmi del passato (mai definizione è stata più appropriata) tornano a tormentare la bella contessa interpretata da una Catherine Deneuve ancora in forma smagliante. Discreta la prova offerta da Susan Sarandon che resta affascinata dai modi di Miriam finendo con il rischiare di prendere il posto del precedente compagno. L'immortalità è il mito che si pone al centro della pellicola ma l'andamento è troppo elegiaco per farsi avvincente, privo di quel mordente che la seconda parte avrebbe richiesto per non limitarsi alla mera cartolina illustrata. Al di la delle immortali note del "Trio" schubertiano (una delle pagine classiche più saccheggiate dal cinema) restano alcune sequenze più convincenti che però escono dalla catalogazione più stretta e vanno ad inquadrarsi piuttosto nel novero del cinema fantastico, fra le quali quella con protagonista il rocker David Bowie. Per fortuna la moda di far sfilare in passerella le rockstar (pensiamo anche allo Sting di "Dune" o alla Tina Turner di "Mad Max") si è inaugurata ed esaurita negli stessi anni '80. Altrimenti oggi avremmo visto, chessò, un Will Smith o peggio un Justin Timberlake. Allora sì che l'orrore avrebbe preso il sopravvento. [FB]

 

[THE HUNGER] di T. SCOTT, CON C. DENEUVE E S. SARANDON, HORROR, USA, 1983, 97', 2.35:1, VOTO: 6