F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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HEREDITARY
APOSTOLO
L'AVVERTIMENTO
MALEVOLENT
THE OPEN HOUSE
QUELLO CHE SO DI LEI
UNSANE
L'UOMO SUL TRENO

LA DONNA PIù ASSASSINATA
FAMILY BLOOD

LA VEDOVA WINCHESTER
DISTORTED
A QUIET PLACE

CARGO
INSIDIOUS L'ULTIMA CHIAVE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"ecco l'horror dell'annata: vademecum da seguire per chiunque voglia tornare a spaventare"

 

 

Data la sepoltura alla nonna.  "pazza" a detta della figlia, questa, con il marito e i due figli torna al villino ai margini del bosco. Se il maggiore è in media coi coetanei, la minore è problematica. Con loro: presenze... "Hereditary", horror dell'anno. Probabilmente. Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma ad un film difettoso. Ma sono questi piccoli difetti che forse creano quel perturbante che ti suggestiona al punto di congedarsi lasciandoti i sensi in fase-alarm, in quella Moretti chiamava "l'ora del lupo". Dopo un impossibile avanzata della mdp che trasforma un plastico in una cornice reale (ricorda qualcosa ai kubrickiani?) la prima ora prelude -e già lo sai bene- a qualcosa di parecchio crudele per questi personaggi, evidentemente "maledetti" perché soggetti a volontà soprannaturali: una magnifica Tony Collette (che qualcuno vorrebbe candidata all'Oscar) il redivivo Gabriel Byrne (bravo, è il caso di dirlo?) e i giovani Alex Wolff e Milly Shapiro (quest'ultima: una scelta azzeccata per almeno 10 motivi). E' la classica famiglia, due genitore+due figli che in un horror come si deve è già dancurtisianamente predistinata. Ed è in lui, oltre che al Maestro, che gli autori saggiamente guardano, in particolar modo ad un suo lavoro minore di cui già ho avuto modo di tessere lodi incondizionate. Dalla tensione si passa quindi al macabro, come non lo si era più visto da anni, passando per una mezz'ora che pare battere strade già note agli aficionados del genere, senza tuttavia mai scadere nelle "jameswhanate". Sì, perché questo NON è un film per bimbominkia, e il finale va a preparare è davvero qualcosa di perturbante e che visto una volta sarà difficile scordare. Un qualcosa che, per quel senso di apolattico, lo avvicina molto ad un certo film di De Palma, anche solo per l'essere oscenamente blasfemo. Ari Aster: scrivetene il nome, e auspicate che non smarrisca la via come Ti West. [FB]

 

[ID] DI A. ASTER, con T. COLLETTE, G. BYRNE, A. WOLFF, M. SHAPIRO, HORROR, USA, 2018, 127', 1.85:1