F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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I TARTASSATI
A QUALCUNO PIACE CALDO
LA BELLA ADDORMENTATA...
VIAGGIO AL CENTRO DELLA...
INTRIGO INTERNAZIONALE
IL VEDOVO
UN MALEDETTO IMBROGLIO
IMPROVVISAMENTE L'ESTATE...
LA GRANDE GUERRA
I  QUATTROCENTO COLPI
LA FONTANA DELLA VERGINE
PELLE DI SERPENTE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"classicissimo a tema 'infanzia difficile' ed esordio folgorante per Truffaut"

 

 

Un moccioso marina la scuola e scorge la madre in atteggiamento inequivocabile con il principale. Varie circostanze lo vedranno girovagare per Parigi con la complicità di un coetaneo alla ricerca di soldi facili... Classicissimo a tema "infanzia difficile" ed esordio folgorante per François Truffaut: la regia è già sontuosa (vedasi l'interminabile carrello che segue il ragazzino in fuga). Se gli episodi scolastici richiameranno alla memoria gli amarcord felliniani, è soprattutto il "Pinocchio" di Collodi che ancora fornisce spunti di riflessione: il tredicenne protagonista anche lui (ab)usa (del)la bugia come unica arma di difesa fino almeno a quando non esagera ("mia madre... è... morta!") finendo immantinente smascherato, nonché vive una piccola odissea dopo essere stato traviato dal solito Lucignolo che lo porterà a vedere la prima volta il mare. Nessuna balena sarà lì ad aspettarlo, piuttosto nello sguardo smarrito potremo leggere la paura per l'ignoto che si prospetterà di qui in avanti: quindi non una meta d'arrivo, quanto piuttosto verosimilmente un punto di partenza. Ben recitato e con un ragazzino "nature", senza filtri, come lo potevano essere quelli diretti da un de Sica o di un Comencini: facilita se non una immedesimazione almeno una complicità dello spettatore che non lo vedrà come figura negativa ma al più quale vittima di un mondo ostile in cui nemmeno la famiglia si salva (un padre/patrigno stolto e una madre fedifraga che scarica le sue nevrosi su di lui e cerca di farselo "amico" solo per assicurarsene una complicità). A una prima ora molto compatta, seguirà un'ultima mezz'ora più slabbrata, con una rappresentazione della casa di correzione-lager francamente sopra le righe. Per una volta tanto se il titolo italiano resta fedele alla lettera rispetto all'originale, si perde completamente il senso che stava a significare. "Faire le quatre cents coups" sta per "fare il diavolo a quattro". [FB]

 

[LE 400 COUPS] DI F. TRUFFAUT, CON J. P. LEAUD E C. MAURIER, DRAMMATICO, FRANCIA, 1959, 93', 2.35:1