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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un pubblicista, scambiato erroneamente per un certo "Kaplan", resta coinvolto in un intrigo spionistico che lo costringerà a una fuga, dal palazzo delle Nazioni Unite sino alle pendici del celebre Monte Rushmore... Partendo dal presupposto (assai improbabile) che non vi sia mai capitato di assistere a questo infallibile meccanismo che mischia adrenalina, sentimenti e colpi di scena a ripetizione, con il sottile humor britannico dell'indiscusso maestro della suspense, Sir Alfred Hitchcock, non saprei da quale parte iniziare per consigliarvi d'obbligo una visione immediata. Potrei tirare in ballo la simpatia innata di Cary Grant, qui davvero al massimo della sua vena ironica, oppure potrei parlarvi della trama a orologeria che anticipa i cliché che saranno poi del personaggio letterario partorito dalla penna di Ian Fleming, "007". Ma potrò solo portarvi ad esempio una sequenza su tutte: la trappola nella quale cade il protagonista, finendo preda nientemeno che di un attacco aereo a base di pesticidi. Anche sposando che non abbiate mai visto il film, è impossibile che non conserviate il ricordo di questa sequenza, entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo; un momento, in un film costruito interamente in maniera impeccabile che tuttavia si segnala ulteriormente per la costruzione mirabile della tensione e dei tempi, inquadratura su inquadratura, in un mirabile gioco di specchi. James Mason è perfetto nel ruolo del villain, così il suo sgherro Martin Landau e l'ambigua Eva Marie Saint. Disseminato di battute e situazioni esilaranti, coniuga per la prima volta la spy-story con la commedia (come ne "La Finestra sul Cortile" era per il giallo), in un cocktail gradevolissimo e appassionante che ti cattura sin dai frenetici titoli di Saul Bass, sino ad una capitolazione che strizza l'occhio allo spettatore con un'inconfondibile "zampata" (con metafora sessuale esplicita). Imperdibile. [FB]

 

[NORTH BY NORTHWEST] DI A. HITCHCOCK, CON C. GRANT E J. MASON, SPY, USA, 1959, 136', 1.85:1, VOTO: 10