F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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I TARTASSATI
A QUALCUNO PIACE CALDO
LA BELLA ADDORMENTATA...
VIAGGIO AL CENTRO DELLA...
INTRIGO INTERNAZIONALE
IL VEDOVO
UN MALEDETTO IMBROGLIO
IMPROVVISAMENTE L'ESTATE...
LA GRANDE GUERRA
I  QUATTROCENTO COLPI
LA FONTANA DELLA VERGINE
PELLE DI SERPENTE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Wilder abbandona il noir per la commedia"

 

 

Ai tempi del proibizionismo a Chicago, mentre i gangster si fanno fuori vicendevolmente per l'esclusiva, unici testimoni oculari di una strage compiuta il giorno di San Valentino, due musicisti colgono al volo l'occasione per cambiare aria rispondendo ad un'inserzione di un'orchestra tutta al femminile in cerca di una sassofonista e una contrabbassista. En-travesti, si presentano alla chiamata ma arrivano nuovi guai... Classicissimo della risata firmato dal Billy Wilder che aveva definitivamente abbandonato (purtroppo!) il genere thriller-noir, che è costruito intorno a due mattatori: Jack Lemmon e Tony Curtis, attori qui molto in palla sulla loro vis comica, ci parla di cambi di identità. E il secondo ne cambierà addirittura tre (spacciandosi, nemmeno da ultimo, per il re del petrolio, "Mr. Shell"). E poi c'è Marylin Monroe che canta e suona l'ukulele, Certo la credibilità lascia un po' a desiderare: chi, per quanto amico, passerebbe la serata a ballare orridi tangacci con un vecchio ottuagenario per far da spalla all'amico intento a tacchinare Marilina? Insomma, pur trattandosi di una commedia brillante, genere che non amo particolarmente, "A Qualcuno Piace Caldo" si lascia vedere ancora oggi. Belle le location, passando dall'inospitale e fredda Chicago innevata alla calda California
Il titolo è riferito al jazz suonato "col fuoco" e non sta certo ad azzardare allusioni sessuali, anche se il finale che chiude la pellicola con quella storica battuta decisamente avanti rispetto ai tempi ("beh, nessuno è perfetto!") pone ancora una volta l'artista Wilder avanti di 30 o 40 anni rispetto alla media degli americani del periodo. Per questo gli si perdona la pochade che vede uomini travestiti da donne: un modo per ricercare la risata che personalmente mi ha sempre lasciato indifferente. L'abbandono del genere noir da parte del regista, partiva comunque da un fatto tragico realmente avvenuto: la strage di San Valentino del '29. [FB]

 

[SOME LIKE IT HOT] DI B. WILDER, CON J. LEMMON E M. MONROE, COMMEDIA, USA, 1959, 117', 1.85:1