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GUARDIA E LADRI
LUCI DEL VARIETà
ALICE NEL PAESE DELLE...
LA REGINA DELL'AFRICA
BELLISSIMA
UN TRAM CHE SI CHIAMA...
MIRACOLO A MILANO


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Una popolana si da un gran daffare per iscrivere la sua bambina ad un casting di Cinecittà, riponendo in lei tutti i sogni e le speranze che la vita probabilmente non ha saputo offrirle. Molte delusioni l'attenderanno... Capolavoro di Luchino Visconti (quasi dieci anni prima di "Rocco e i suoi Fratelli") "Bellissima" racchiude in sé un tema tutt'ora attualissimo, espresso dal regista-esteta sotto forma di un palpitante melodramma lirico. Non è un caso che la colonna sonora attinga in gran parte dall'Elisir d'Amore di Donizetti, con il leitmotiv "Quanto 'è bella, quanto è cara" legato indissolubilmente all'amore di una madre verso la figlia. La madre, figura principale e motore del film, è una grandissima Anna Magnani nell'interpretazione -a mio avviso- migliore della sua stimata carriera: la passione, la carica emotiva che fornisce al suo personaggio -passando dal sorriso alla lacrima- rappresentano ancora un termine di paragone inarrivabile; forse solo eguagliato dalla Giulietta Masina di "Cabiria", per una figura femminile tanto sfaccettata e autentica. Walter Chiari nel ruolo dell'immancabile profittatore che usa il suo ruolo di "persona dell'ambiente" per trarre vantaggio personale è una magnifica "faccia da schiaffi", al pari di un Gastone Renzelli -attore "preso dalla strada"- in grado di restituire veridicità ad un padre dalla dura scorza ma dal cuore grande (la cui concretezza trasmetterà in ultima analisi alla moglie) e il regista Alessandro Blasetti nel ruolo di sé stesso. Un avvio brillante riconduce alla scena-cardine del provino  [EVIDENZIA LO SPOILER] dove l'emotività della bambina fa crollare le aspettative della genitrice come un castello di carte. Visconti carica il brusco ritorno alla realtà della scenata isterica al condominio con gli accenti e la forza drammatica di un dramma greco dimostrandosi duro nel "giudizio" ma anche compassionevole nei riguardi della cosiddetta "gente semplice". [FB]

 

DI L. VISCONTI, CON A. MAGNANI E W. CHIARI, DRAMMATICO, ITALIA, 1951, 113', 1.33:1, VOTO: 10