F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA FINESTRA SUL CORTILE
UN AMERICANO A ROMA
LA STORIA DI GLENN MILLER
IL DELITTO PERFETTO
FRONTE DEL PORTO
IL SELVAGGIO
SENSO
LA STRADA
I SETTE SAMURAI

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un fotoreporter costretto ad una temporanea permanenza in carrozzella è messo simpaticamente sotto assedio dalla bella fidanzata che vorrebbe strappargli una promessa di matrimonio. Lui resiste sornione, sino a che scopre di avere un'insana passione nello spiare dal suo appartamento i dirimpettai e -conseguentemente- un inquilino, dall'atteggiamento molto sospetto. La spasimante si unirà all'indagine. Capolavoro assoluto del giallo sposato alla commedia rosa, "La Finestra sul Cortile" è con "Vertigo" il mio Hitchcock preferito, e -in assoluto- uno delle tre pellicole che porterei con me sull'isola deserta. Visionato un numero imprecisato di volte, vanta un meccanismo narrativo impeccabile dove ogni elemento è dosato al punto giusto. Forte di una sceneggiatura che cattura sin dall'inizio facendosi via via sempre più avvincente, trova il punto di forza nell'immedesimazione che chiunque prova seguendo i due principali interpreti, finalmente accomunati da un'unica passione: indagare fino a fondo in conseguenza di un'intuizione bislacca. James Stewart è un adorabile orso e Grace Kelly -semplicemente- la bellissima donna-complice dei nostri sogni, ai quali si assommano ottimi comprimari quali Raymond Burr, Wendell Corey, Thelma Ritter e un gran numero di caratteristi che vanno a comporre il variegato ensemble del pittoresco vicinato (la ballerina, il compositore, i proprietari del cagnolino, "miss Cuore Solitario"). Messo in scena da Sir Alfred quasi fosse una piece teatrale (grazie ad un set spettacolare) è invecchiato benissimo e potrebbe essere un film girato oggi, alterna momenti di grande tensione a siparietti comici irresistibili (con inarrivabili punte di humor nerissimo). Al di là di forzature nella ricerca di metafore, è fuor di dubbio che l'occhio del protagonista si faccia occhio dello spettatore, solleticando così il pubblico nelle inclinazioni voyeristiche. Un vero capolavoro. [FB]

 

[REAR WINDOW] DI A. HITCHCOK, CON J. STEWART E G. KELLY, COMMEDIA, USA, 1954, 112', 1.85:1, VOTO: 10