F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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● ½

L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un film che ci mette poco ad andare in frantumi"

 

 

Madre alcolizzata e degenere permette che l'amante leghi i figli al letto mentre questa se lo spupazza. Non durerà e il menage sfocerà in tragedia. A distanza di molti anni l'allora bambina ha messo su famiglia mentre il fratello è rimasto uno sfigato tormentato dal rimorso, muto in seguito all'immancabile trauma. Una lettera dalla genitrice riapre le antiche ferite che riemergono prima negli incubi, poi dalle superfici riflettenti... "Mirror chi vive in quello Specchio?" è un film che ha avuto un epigono illustre in  CANDYMAN  di Bernard Rose e un remake abbastanza incolore con  RIFLESSI DI PAURA  del "solito" Alexandre Aja. John Carradine è lo strizzacervelli che strizza quello di Susanne Love: attricetta amorevole sin dal cognome, ma che il regista non sia un drago lo si deduce sin dal sordido 'incipit, esplicatot dalla scena dove la vicina di casa cerca di provocare il ragazzone muto attraverso uno stile che si sposerebbe meglio al porno. Fotografia non certo memorabile e musiche "allaparsoniane" assecondano il vecchio adagio che rompere gli specchi porta male: e difatti la protagonista libererà proprio così l'uomo la cui immagine era forse stata intrappolata al momento del violento (con)trapasso. La noia regna sovrana e la parte finale riesce pure a raggiungere vette notevoli di umorismo involontario (l'esorcismo di un pretacchione contrapposto alla "posseduta" che stanca di lavare i piatti strizza l'occhio e fa smorfie) pur abbondando di effettacci splatter pre-raimiani. La scemata di tenere in casa un collage di vetri rotti non è la sola incongruenza di una trama che davvero sta in piedi con lo sputo, tant'è che inevitabile verrà il crollo in terra con vetri rotti, credibilità e partecipazione dello spettatore anche più disposto. I dialoghi ("c'è una forza in quello specchio che genera terrore!") paion scritti da un ubriaco e nemmeno qualche felice intuizione visiva (saccheggiata dai curatori dylandoghiani)  lo salverà dall'oblio. [FB]

 

[THE BOOGEYMAN] U. LOMMEL, CON S. LOVE, R. JAMES, J. CARRADINE, HORROR, USA, 1980, 78', 1.85:1