F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

L'indagine per scoprire la sorte riservata dal destino alla sorella Rose, legata indissolubilmente al testo alchemico de 'Le Tre Madri' condurrà il nostro Mark da Roma a New York e di qui sino alle porte dell'Averno... "Inferno" si traduce in una sorta di summa dei luoghi comuni argentiani: si va dalle antiche magioni foriere di terribili segreti, ai bisbigli suspiriani più o meno espliciti (il tassista-Caron-dimonio che "traghetterà" la Giorgi verso la morte tra torrenti di acqua, affine a quello che trasportava Susy nel cuore della foresta nera). La linea di continuità con il caposaldo del '77 è tangibile e si riflette anche nel medesimo, prodigioso, comparto tecnico e scenografico. Si parte a mille, con due o tre battute di dialogo e tutto il resto affidato alla commistione di immagini e musiche, con un protagonista indefinito, "trino" e per questo non facilmente individuabile (la triade marchio dell'opera) e momenti shock entrati diritti nella hit parade del genere: l'esplorazione dell'appartamento sommerso, delle "cucine" sotto la biblioteca monumentale e il duplice omicidio condito con il "Va Pensiero" che va e che viene con la luce, mai tanto cupo in tempi pre-Lega. Ma il Nostro inizia poi purtroppo a perdere colpi e inciampa nella ripetitività: butta via la scena dei gatti "lanciati" addosso a Daria Nicolodi: come può un fan dei morbidissimi quadrupedi, crederci anche solo per un istante? Risulta risibile oltre che gratuita tanto quanto la vendetta dell'incrudelito antiquario Kazanian, ma il suo contrappasso la riscatta. Appena nel finalissimo, complici le ottime musiche di Keith Emerson suggellate trionfalmente dall'entrata del main theme di "Mater Tenebrarum", Darione ritrova la bussola attraverso la quasi-discesa agli inferi del protagonista, azzeccando la trovata dello specchio e dell'incendio purificatore che qui, come in nessun altro film gotico, trova finalmente un'adeguata contestualizzazione. [FB]

 

di D. ARGENTO, CON L. MCCLOSKEY, I. MIRACLE, E. GIORGI, G. LAVIA, HORROR, ITALIA, 1980, 107', 1.85:1