F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno dei film autenticamente più commoventi che siano mai stati realizzati"

 

 

La vera storia di John (Joseph) Merrick, venuto al mondo con una rarissima e devastante deformità fisica, finito nel girone infernale dei freak-show nella seconda metà dell'800 come "fenomeno da baraccone" e scoperto casualmente da un medico che ne volle studiare il caso. Sottratto al crudele carceriere, rivelerà una straordinaria sensibilità e un'acuta intelligenza, ma il destino avrà ancora buon gioco ad accanirsi su di lui... "Elephant Man" di David Lynch è uno dei film autenticamente più commoventi che siano mai stati realizzati, lontano dai facili pietismi e dotato di una genuina profondità d'intenti. Dopo il folle ma già geniale esordio sperimentale di  ERASERHEAD  il regista del Montana (secondo chi scrive: il più grande autore in attività) viene offerta la direzione della pellicola tratta da un libro che raccoglieva la vicenda di questo sfortunato caso umano già passato al vaglio di Anne Bancroft e sottoposto all'attenzione del marito Mel Brooks in veste di produttore. L'insolito matrimonio va a buon fine e Lynch rivela insospettatamente una sensibilità adamantina riuscendo a toccare le corde dell'anima come pochi altri. Lo sforzo produttivo imponente (b/n spettrale di Freddie Francis) consente l'acquisizione di nomi importanti come quelli di Anthony Hopkins e di John Hurt che -fresco reduce dal ruolo di primo untore dell'alieno inventato da Ridley Scott- offre una prova straordinaria nonostante i chili di gommapiuma del make-up. La Bancroft è offerta dalla casa e tutto il reparto tecnico è naturalmente all'altezza della situazione. Ne esce fuori un capolavoro che lancia il regista verso otto candidature all'Oscar che sfortunatamente non confermerà alla premiazione. Ancora orfano del compositore di fiducia, Lynch ricorrerà come Kubrick ai classici recuperando per primo l'Adagio per Archi di Samuel Barber. In una normalità spietata dove nemmeno i bambini si salvano vince l'umanità dei Freaks. [FB]

 

[ID] di D. LYNCH, CON J. HURT, A. HOPKINS, A. BANCROFT, F. JonES, DRAMMATICO, USA, 1980, 125', 2.35:1