F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un regista e attore comico in piena crisi esistenziale, compie un radicale cambiamento nella sua carriera, optando per un cinema più cupo e introspettivo. Ed ecco che critica e pubblico, inevitabilmente, si dividono... Sin dall'incipit, si capisce chiaramente di come "Stardust Memories" sia l'8 e 1/2 di Woody Allen. La prima metà del film è clamorosamente divertente: l'assalto dei fans ai quali il personaggio risponde "per inerzia" e la rappresentazione del microcosmo affettivo, di ricordi trasfigurati della madre che diventa, a turno: genitrice, amante e musa ispiratrice. La psicanalisi viene apertamente citata in più scene, fra le quali, quella magnifica, dell'Aggressività del protagonista che sfugge al suo corpo ed è braccata per i boschi innevati dallo stesso con la polizia, sulle note della "Notte sul Monte Calvo" di Mussorgski: uno di quei "siparietti", frutto di intuizione fulminea, entrati di prepotenza nella storia del cinema. La seconda parte è appena più appesantita dal ripetersi di alcune situazioni che potevano essere sacrificate in virtù di una compattezza maggiore: l'incontro vagheggiato e concretizzato con gli extraterrestri è una parentesi meno riuscita. La regia offre spunti interessanti e la prova del mattatore, in gran spolvero, suscita risate a raggiera. Ancora una volta la colonna sonora è squisitamente swingante, riprendendo i temi cari all'infanzia dell'autore: "Stardust" nella rivisitazione di Louis Amstrong, in primis. La fotografia abbraccia per la prima volta l'artistico bianco e nero e tra i comprimari, si segnalano una fulgida Charlotte Rampling e la Jessica Harper di "Suspiria". Cammeo per una giovanissima Sharon Stone che ammicca dietro al finestrino di un treno, in una sequenza speculare del caposaldo felliniano che vedeva una sfolgorante Claudia Cardinale, incarnare l'occasione persa per una rinascita creativa. Una parentesi d'autore, dove l'autore è il primo a schernirla e dissacrarla. [FB]

 

[ID] di E CON W. ALLEN, CON J. HARPER E C. RAMPLING, COMMEDIA, USA, 1980, 91', 1.85:1, VOTO: 8