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"il Kubrick europeo e il suo primo trattato sulla violenza"

 

 

Minorenne con il vezzo dei videotape conosce una ragazzina e pensa di condividere con lei le manie... Primissimo trattato sulla violenza di Michael Haneke, il Kubrick europeo: "Benny's Video". Messa in scena gelida, rigore formale, direzione degli attori molto attenta ed esigente (riconosciamo sia Arno Frisch che il già notevole Ulrich Muhe) assenza di una colonna sonora non diegetica, ritmo lento. Anche la tematica è la già stessa cara al regista di  FUNNY GAMES  e  IL NASTRO BIANCO  ovvero la delinquenza giovanli, i timori che nelle nuove generazioni germaniche covi il male che aveva già proliferato, come un'erba malevola, a metà del secolo diciannovesimo. Il tutto chiaramente nelle implicazioni e le responsabilità che l'autore rimanda alla società, egualmente violenta (la tv che reitera le cronache dei massacri serbi) e ovviamente ai genitori. Terribile è il video dell'uccisione del porco, quello per cui il giovane coltiva un'insana e morbosa fascinazione, e nel momento topico ancora la violenza, Haneke, la mette fuori campo, lasciando una muta camera fissa il compito di "testimoniare" sull'orrore. Chiaramente il risultato è agghiacciante e potenzialmente affine ad uno snuff. La freddezza attraverso cui il protagonista consuma, rivive (attraverso il videotape) il ferimento, l'agonia, e il momento fatale dell'uccisione della povera vittima (di una violenza assolutamente immotivata) e ancor più la sua mancata elaborazione del tutto (riprende la sua normale esistenza come nulla fosse: pulito il sangue alla benemeglio, passa una notte da un amico, va dal barbiere...) lo proietta in un futuro da angelo della morte (siano le SS nei lager o le irruzioni in villette isolate). "Benny" è senza sentimenti, ed la mancanza dei sentimenti a predisporre alla mutazione degli uomini in belve. Il giovane attore è forse il fratello minore dello smilzo con guanti in lattice e tenuta da tennista? No, è proprio lui! [FB]

 

[ID] di M. HANEKE, CON A. FRISCH, U. MUHE, I. STASSNER, DRAMMATICO, AUSTRIA, 1992, 105', 1.33:1