F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 0 0        2 0 0 1        2 0 0 2        2 0 0 3        2 0 0 4       2 0 0 5        2 0 0 6        2 0 0 7        2 0 0 8        2 0 0 9        >

 

●●●●

PUBLIC ENEMIES
THE ROAD
IL NASTRO BIANCO
A SERIOUS MAN
DOGTOOTH
IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI
IL CATTIVO TENENTE
TETRO
GLI ABBRACCI SPEZZATI
THE LIMITS OF CONTROL
RICKY
LOURDES
LA DOPPIA ORA
CHLOE
AMABILI RESTI

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"si dedica al contesto che ha visto germinare il rancore che ha condotto al nazismo"

 

 

Un villaggio austriaco all'alba del primo conflitto mondiale, dedito all'agricoltura e retto da un baronato, è turbato da strani accadimenti: il medico rischia la pelle a seguito di una caduta da cavallo provocata da una corda annodata tra due alberi, la moglie del fattore perisce in un incidente occorso sul lavoro, l'ultimo raccolto viene devastato. I sospetti ricadono sul figlio della donna ma come un virus dilaga il malcontento allorquando il barone e i famigliari tutti abbandonano i villici ai rigori dell'inverno. L'orrore è solo all'inizio... Quel "Nastro Bianco" del titolo è un segno di riconoscimento che si annoda ai capelli o al braccio di qualcuno per ricordargli come valore assoluto: la purezza. L'ultima fatica dell'orso Michael Haneke si estrinseca in un lavoro che prende le mosse dal "Novecento" del nostro Bernardo Bertolucci e laddove il primo provava a spiegare le origini del fascismo in Italia, quest'ultimo si dedica al contesto che ha visto germinare il rancore che ha condotto al delirio nazismo. Dalla voce narrante del maestro di scuola apprendiamo di famiglie numerosissime, di padri che educano i propri figli con estrema severità e durezza, della sottomissione delle donne. Si consideri sotto questo aspetto la crudele e brutale "liquidazione" della compagna del medico (l'attrice-feticcio Susanne Lothar) un tempo nutrice del figlio, che aprirà ad uno dei rebus della pellicola. Dall'incedere elegiaco, in un bianco e nero che Ivano Fossati direbbe "chimico, livido di una fotografia", senza fronzoli come sempre, Haneke non rinuncia a sferrare i proverbiali pugni nello stomaco [EVIDENZIA LO SPOILER] (aggravati dal fatto -spregevole- di sevizie perpetrate a danno di un bimbo ritardato) e giunge ad un finale stringente dove l'acquiescenza si caricherà della maggiori responsabilità quando sarà il buio dell'oblio a calare implacabile sulla cittadina e sul secolo in addivenire. [FB]

 

[DAS WEIBE BAND] di M. HANEKE, CON C. FRIEDEL, DRAMMATICO, AUSTRIA, 2009, 144', 1.85:1