F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"tedioso e barocco, ha però una sua importanza storica e qualche trovata visiva lodevole"

 

 

Il Luna Park è giunto in città. Il macabro precedente dell'anno prima quando furono rinvenute due ragazze riconosciute solo grazie all'arcata dentaria proprio in concomitanza con l'arrivo dei carrozzoni non scoraggia un gruppo di giovani che gozzoviglia tra gli stand, dividendosi tra ciarlataneria spicciola e spettacoli di dubbio gusto. La bravata di passare la notte all'interno del tunnel dell'orrore si rivelerà poi una pessima idea... Ripulitosi della sporcizia malata degli esordi, Tobe Hooper passa al formato panoramico, si avvicina al mainstream hollywoodiano più rassicurante e giocherellando con i classici del genere (cita anche sir Alfred) costruisce una storia occhieggiando a  FREAKS  di Browning. Nella visita allo stand degli animali mutanti (bovini con due teste, dalla mascella spastica) c'è la quintessenzadi  NON APRITE QUELLA PORTA  cui debiti formativi si riflettono evidentemente nel rapporto di sottomissione che lega il deforme assassino con il padre-padrone. Se il "fratellino" fa bella mostra di sé nella fiera degli orrori (in formalina e dentro a un barattolo) il maggiore, opportunamente celato dietro una maschera (il volto mostruoso nascosto dietro la maschera mitica della Creatura di Frankenstein) agirà in incognito. Se Hooper e il mago del trucco Rick Baker hanno poi optato per un mascherone eccessivo che comunque ispirerà Sergio Stivaletti per dare il volto all'assassino che ghermirà la giovanissima Connely nel 1985, Rob Zombie omaggerà canovaccio e scenografie nel suo folgorante esordio di vent'anni successivo. Tedioso e barocco, "Il Tunnel dell'Orrore" ha perciò una sua importanza storica, più qualche guizzo e trovata visiva lodevole. Come i due dolly, il primo che apre sulla notte nel teatro della vicenda e il secondo che chiude sull'alba sofferta. La bambina popputa Elizabeth Berridge la rivedremo quattro anni dopo come Costanza Mozart, diretta da Milos Forman. [FB]

 

[THE FUNHOUSE] di T. HOOPER, CON E. BERRIDGE, C. HUCKABEE, M. CHAPIN, HORROR, USA, 1981, 91', 2.35:1