F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA BANDA DEGLI ONESTI
TOTò E LA MALAFEMMINA
POVERI MA BELLI
L'INVASIONE DI ULTRACORPI
RAPINA A MANO ARMATA
L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO
IL SETTIMO SIGILLO
IL GIGANTE
IL LADRO

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COMIC THRILLER DRAMA

TT R A I L E R

   
 

"poliziesco a tinte noir"

 

 

Un malvivente uscito da poco dalla prigione, organizza assieme ad alcuni complici, al più falliti e nessuno di loro professionista, una rapida all'ippodromo che da sola potrà assicurare un avvenire radioso a tutti quanti quando la torta verrà equamente divisa. Non hanno fatto i conti con una donna e con il destino beffardo... Stanley Kubrick precorre (di quasi quarant'anni) il montaggio a-temporale di Quentin Tarantino con "Rapina a Mano Armata", per alcuni (Giannini) "il miglior film del regista", per il sottoscritto un onestissimo poliziesco girato con perizia, ma inferiore a molti lavori di un Kazan. La scalata in progressione verso la perfezione, prosegue comunque, inesorabile, con un poliziesco che comunque si colora in tinte noir (parliamo di "sfumature di grigio" trattandosi di livido bianco e nero) che muove le fila dal già interessante ma imperfetto  IL BACIO DELL'ASSASSINO  per puntare già più in alto. Presa consapevolezza del mezzo, il Maestro incornicia i personaggi con la sapienza di fotografo qual era, utilizzando per la prima quello Sterling Hayden che sarà di lì a poco eletto come vero e proprio attore feticcio, partecipando successivamente ad altri due lavori della sua filmografia. Con tutto il rispetto però il contemporaneo Hitchcock dice tecnicamente qualcosa di più, pur non essendo un caposaldo della sua filmografia. Già infatti si erano visti personaggi intenti in una rapina (Tarantino docet) a mettersi fuori causa tra loro, lasciando il più astuto a godersi tutta la posta in palio. In verità questa volta toccherà anche a questi doversi arrendere al Fato: elemente presente in tutti i film del grande cineasta, che come il buon "Ludovico van" era davvero convinto di come il Destino di ciascuno di noi condizioni non solo le azioni ma soprattutto governi l'esito ultimo di queste. Insomma: contro il Destino è meglio non mettersi per Kubrick. Ebbe molto più successo di critica che di pubblico. [FB]

 

[THE KILLING] DI S. KUBRICK, CON S. HAYDEN E C. GRAY, POLIZIESCO, USA, 1956, 83', 1.33:1