F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA BANDA DEGLI ONESTI
TOTò E LA MALAFEMMINA
POVERI MA BELLI
L'INVASIONE DI ULTRACORPI
RAPINA A MANO ARMATA
L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO
IL SETTIMO SIGILLO
IL GIGANTE
IL LADRO

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Di passaggio a Marrakech con famiglia al seguito, un medico americano raccoglie le volontà di un uomo accoltellato tra la folla che già aveva incrociato nel trasferimento in pullman e per qualche ora in albergo. Apprende di un imminente attentato a Londra ma gli rapiscono il figlio allo scopo d'indurlo al silenzio. La moglie che già aveva notato un anomalo interesse attorno a loro e questi dovranno vedersela da soli... L'unico remake della lunga carriera del maestro della suspense, "L'Uomo che Sapeva Troppo" si rifà poi all'omonima pellicola del '34 firmata dallo stesso regista. Tutto s'innesca per un curioso scambio d'identità [EVIDENZIA LO SPOILER] un errore che fa "agganciare" all'agente segreto la coppia di coniugi sbagliata, confondendo gli americani con i due giunti in Marocco per assoldare il killer del Capo di Stato estero. Convincenti James Stewart e Doris Day impegnata anche vocalmente nel celebre motivetto "Que Sera, Sera". L'ambientazione esotica iniziale tradisce anche il Maestro che scivola nel solito comune vizio di ritrarre usi e costumi da coupon d'agenzia, incappando anche in qualche lungaggine di troppo (il troppo lungo preludio all'Albert Hall, l'estenuante recital improvvisato all'ambasciata). Ma sono peccati veniali per una pellicola che vede sempre sir Alfred non tradire l'impagabile gusto (il dettaglio delle strisciate delle dita sul cerone della vittima, la visita dall'imbalsamatore e l'esilarante colluttazione in mezzo alle bestie impagliate) e i sopraffini movimenti di macchina (la telefonata del ricatto, la confessione alla consorte). Nella celebre sequenza alla Royal Albert Hall, in attesa del fatifico "colpo di piatti", sul podio della London Symphony dirige lo stesso Bernard Herrmann. Un volto noto agli estimatori del primo Argento (da par suo, grande fan del regista inglese che considerava il suo vero maestro) è Reggie Nalder: un killer davvero "brutto come la morte". [FB]

 

[THE MAN WHO KNEW TOO MUCH] DI A. HITCHCOCK, CON J. STEWART, SPY, USA, 1956, 114', 1.85:1, VOTO: 9