F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA BANDA DEGLI ONESTI
TOTò E LA MALAFEMMINA
POVERI MA BELLI
L'INVASIONE DI ULTRACORPI
RAPINA A MANO ARMATA
L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO
IL SETTIMO SIGILLO
IL GIGANTE
IL LADRO

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'ombra di Kafka non basta a creare il necessario feeling con lo spettatore"

 

 

Contrabbassista squattrinato con la moglie e i due figli cerca di arrivare alla fine del mese coltivando la speranza che una vincita alle corse dei cavalli possa risolvere la situazione. Recatosi al monte dei pegni per impegnare la polizza sulla vita della moglie d'intesa con lei, viene scambiato per un tragico errore d'identità con un rapinatore. Dopo l'arresto, pagata la cauzione, cerca con la moglie e l'avvocato di trovarsi un alibi... Ritorno al bianco e nero in piena era del Technnicolor per un Hitchcock che lo stesso anno dirige il remake del suo vecchio "The Man who knew too Much". Una presunta silhouette di Hitch asserisce prima ancora dei titoli di aver seguito fedelmente gli avvenimenti di una storia realmente accaduta. Si tratta formalmente di un drammone giudiziario sul tema caro all'autore dell'uomo ingiustamente accusato, che vedrà il protagonista seguire tutto il penoso iter di riconoscimenti, confronti, perizie calligrafiche, ecc... Fin troppo sottotono è la prova di un Henry Fonda remissivo ai limiti dell'autismo, tanto che nello spettatore sorgerà la malizia che in fondo un po' se la sia cercata (perfino l'errore comune nella richiesta di denaro per sua dabbenaggine!). Invece che urlare la sua innocenza si immola quasi sull'altare dell'ingiustizia che lo investe a causa un'incredibile concatenazione di coincidenze. Causa uno stile fin troppo asciutto scelto per rendere il più possibile reale la vicenda, l'ombra di Kafka non basta a creare il necessario feeling con lo spettatore. Più autentica è l'interpretazione di una Vera Miles comprensibilmente combattiva, prima del crollo nervoso. Un po' dolente come il suo protagonista, "Il Ladro" rivela qua e la le zampate del suo autore, pur confermando quanto  il genere drammatico non si addica al suo genio. Herrmann, alla prima collaborazione con il regista confeziona un tema troppo ossessivo che evidenzia però già i tratti che gli saranno propri in futuro. [FB]

 

[THE WRONG MAN] DI A. HITCHCOCK, CON H. FONDA E V. MILES, DRAMMATICO, USA, 1956, 105', 1.85:1