F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●●

MELANCHOLIA
LA PELLE CHE ABITO
TUTTI I NOSTRI DESIDERI
MIRACOLO A LE HAVRE
LA FUGA DI MARTHA
SECUESTRADOS
A DANGEROUS METHOD
THIS MUST BE THE PLACE
UNTHINKABLE
THE GREY
MIDNIGHT IN PARIS
LA CHISPA DE LA VIDA
HABEMUS PAPAM
*LE PALUDI DELLA MORTE
THE RESIDENT

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"...""road movie narrato per immagini, episodico quanto si vuole, ma con sprazzi lynciani"

 

 

Cheyenne gioca a pelota in una piscina vuota con la moglie, una piscina mai riempita di acqua. Non esiste miglior metafora del vuoto nell'anima di una pop star del passato che ancora indossa anacronisticamente la maschera d'un tempo. Prova allora a colmare questo vuoto cercando in America il criminale nazista che aveva vessato il padre appena scomparso, quand'era stato deportato. Come dire: un ago in un pagliaio... Narrare una storia per immagini è una bella scommessa. Ci aveva pensato anche Kubrick. Lo ha (in parte) fatto Paolo Sorrentino. Datemi retta: teniamocelo ben stretto questo giovane autore. Al di la delle assonanze con illustri colleghi dell'America che qui dimostra di conoscere a fondo (fotografata in maniera eccelsa) ben pochi altri autori italiani girano come lui (lasciamo perdere Muccino, per carità!) e senza scomodare il maestro Bertolucci, possiamo affermare che Sorrentino è visivamente un Nanni Moretti (Morettiana nel midollo è la parentesi musicale che vede David Byrne in concerto, che firma le musiche, eccetto la "Alina" di Arvo Paart) che vede però in formato panoramico. Sorrentino è poi anche scrittore, e si sente, dai dialoghi, rari ma sempre sagaci ("cerco una pistola che faccia male..."). In molti l'hanno tacciato di essere tutto forma e poco di sostanza. Ma la psicologia del protagonista (un incredibile Sean Penn che recita sotto il rigo) è bene analizzata: [EVIDENZIA LO SPOILER] ritiratosi dalle scene per complessi di colpa (il darkettone cantava di disperazione e due fan vi ci erano immedesimate troppo) Cheyenne si muove cercando di fare del bene, sebbene sia consapevole che "la tristezza sia poco compatibile con la tristezza". "This Must be the Place" è un road movie (da Dublino, al Miigan, dal New Mexico allo Utah) episodico quanto si vuole ma con sprazzi lynciani (l'episodio del passaggio all'indiano è straordinario) che ricordano  UNA STORIA VERA  [FB]

 

[ID] di P. SORRENTINO, con S. PENN, F. MCDORMAND, E. HEWSON DRAMMATICO, ITA/FRA, 2011, 2.35:1