F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

TV              ● ½            CULT

INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
I NUOVI MOSTRI
ALLEGRO NON TROPPO
IO E ANNIE
SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO

SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"arrivare in fondo è un'impresa"

 

 

Lo scultore americano Kenyon e il sodale Donatello sono raggiunti a Roma dalle amiche Miriam e Ilda. Quest'ultima racconta di un sogno in cui ucciderebbe un uomo vestito in abiti ottocenteschi. Kenyon è guarda caso proprio impegnato nella decifrazione di un diario risalente a quel periodo, incentrato su di una figura: "Il Persecutore", un figuro che ossessionerebbe una pittrice, come lo è Miriam. La suggestione farà il resto... Con l'avvento del Secondo Canale arriva il colore nella TV italiana anche per gli sceneggiati. Le prime battute de "Il Fauno di Marmo" affidate al bietolone con le orecchie a punta (Donato Placido) fanno temere il peggio. E così sarà. I flashback lo ritrarranno con la Marina Malfatti, immerlettato a declamare dialoghi imbarazzanti tant'è che quest'ultima oltre a doversi vedere dal suo destino dovrà pure badare al bietolo, sempre più azzerbinato ("siamo come presi in mezzo a una magia!"). Il tentativo di resuscitare  IL SEGNO DEL COMANDO  e i suoi fasti si rivela un fallimento su tutti i fronti. Il tema delle reincarnazioni (e delle date ricorrenti) da solo non basta e reggere una carretta che imbarca acqua da tutte le parti. Tra voci over incessanti (Orso Maria Guerrini sempre in modalità "teatro alto" a leggere -sic- le battute) e il ritmo praticamente assente di una vicenda interamente sulle spalle di un pugno di attori cui la sceneggiatura consegna la profondità di pupazzi arrivare in fondo è un'impresa. A infliggere il colpo di grazia ci pensa poi Lando Fiorini. Se qualcuno volesse poi vedere analogie dell'uomo misterioso e dell'esperimento mesmerico della seconda puntata (di tre totali) con l'universo lynciano (l'amico di Dick Loran e la carbomonzia) troverebbe in me una facile sponda. L'unico brivido arriverà in fondo, durante la doccia (primo nudo della storia della TV italiana) di Consuelo Ferrara. All'epoca si impennarono gli ascolti, e non solo quelli. A commento: anonimismi veneziani di Cipriani. [FB]

 

di S. BLASI, CON O. M. GUERRINI, M. MALFATTI, C. FERRARA, MISTERY, ITALIA, 1977, 3 EP di 60', 1.33:1