F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●●● ½           CULT

INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
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ALLEGRO NON TROPPO
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SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO

SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Bozzetto alza il tiro e fa centro girando il suo 'Fantasia'..."

 

 

In un teatro un disegnatore è obbligato a illustrare in tempo reale i brani classici eseguiti dall'orchestra... Dopo l'exploit di  WEST AND SODA  Bruno Bozzetto alza il tiro e gira il suo  FANTASIA  . Nel prologo in bianco e nero, lo speaker Maurizio Micheli ci presenta un dispotico direttore spagnolo (Nestor Garay) un'orchestra di cariatidi, e un disegnatore liberato dalle catene interpretato da Maurizio Nichetti. Si parte con il "Prelude à l'après-midi dìun Faune" di Debussy con un vecchio satiro, ben lontano dalla pace dei sensi, che pare non voler arrendersi all'avanzare dell'età e si trastulla tra miraggi e aspirazioni mancate: bel momento di surrealismo degno di un Dalì. Segue il divertissement di "Allegro non Troppo", ovvero la "Danza Slava N°7" di Dvorak dove la satire sulla natura "pecorona" del genere umano-italicus è riassunta in poco più di tre minuti in maniera esemplare, con sprazzi di puro genio. Segue il "Bolero" di Ravel dove si ripercorre una nuova evoluzione, dopo la migrazione nello spazio della razza umana superstite... attraverso la lunga marcia di razze animali nate dai residui di una bottiglia di Coca Cola! Questo è il frammento, visionario e sinceramente emozionante, che più si rifa direttamente al capolavoro di Walt Disney, la dov'era il "Sacre" strawinskiano. Il "Valzer Triste" di Sibelius è forse la punta di diamante della raccolta, e commuove nella illusoria epopea di un gatto in un rudere fatiscente di macerie. Meno convincenti il "Concerto Grosso" vivaldiano con le ragioni della piccola ape che allestisce un picnic contrastato dalla presenza di una coppia di umani, e "L'Uccello di Fuoco" di Strawinski con un avvio in animazione a passo-uno che parte da 'La Bibbia', con la variante del serpente che mangia lui medesimo la mela, per poi ripudiarla quale simbolo del vizio. Finali multipli "rimediati in archivio" e titoli di coda su versioni-casadei dei classici proposti. Chapeau. [FB]

 

di B. BOZZETTO, CON M. NICHETTI, M. MICHELI, TECNICA MISTA/ANIMAZIONE, ITALIA, 1977, 85', 1.33:1