F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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HEREDITARY
LA CASA DELLE BAMBOLE
APOSTOLO
L'AVVERTIMENTO
MALEVOLENT
THE OPEN HOUSE
QUELLO CHE SO DI LEI
UNSANE
L'UOMO SUL TRENO

LA DONNA PIù ASSASSINATA
FAMILY BLOOD

LA VEDOVA WINCHESTER
DISTORTED
A QUIET PLACE

CARGO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'attesissimo quarto film di Pascal Laugier è una fiaba nera che guarda a Lovecraft"

 

 

Due sorelle colla madre entrano in una casa di bambole. Rischeranno di entrar a far parte della collezione... "La Casa delle Bambole", in originale "Incident in a Ghostland", ovvero 'Incidente in una valle di fantasmi' è il quarto, attesissimo, film di Pascal  MARTYRS  Laugier, e il secondo film americano dopo  I BAMBINI DI COLD ROCK  Diciamo subito che il primato del suo capolavoro non viene eguagliato, e che la pellicola, nella fattispecie: una fiaba horror con tutti i crismi del caso, si configura SOLO come un "gran bell'horror". Già l'inizio con il passo di Howard Lovecraft letto dalla protagonista, appassionata di letteratura orrorifica classica, mette una certa acquolina in bocca, e il noto poeta del fantastico sarà evocato non solo per le atmosfere, ma anche citato nel riferimento a  LA PORTA SBARRATA  nonché presentato in carne ed ossa (!) ad un certo momento della narrazione. Laugier riprende in mano la formula della storia muta-forma inventandosi un twist (in verità -dallo scrivente- intuito) a neanche mezz'ora dall'inizio della storia (il film dura al netto dei titoli poco più di 80') di quella cattiveria che ci aveva cresciuti e pasciuti all'epoca del suo must, riprendendo certe atmosfere allucinate riconducibili al mysterico  SAINT ANGE  completando l'autocitazione del tema dei minori-prigionieri e della loro fuga (sia metaforica, immaginata, che effettivamente messa in atto). L'omaggio al genere che va dalle fiabe nere passando per Lovecraft, spingendosi sino a Rob Zombie (citato verbalmente in un dialogo) trae pure spunto -è questa la mia fortissima impressione- da certe sceneggiature di tale 'Sclavi Tiziano', tradotte su carta dagli schizzi di china nera di un certo Corrado Roi. Sangue e violenza (botte da orbi sulle minori, ridotte a bambole più dai bozzi e lividi che dal maquillage) non mancano, ma si ha la sensazione di un Laugier ancora trattenuto. Chiediamo una maggiore cattiveria nel prossimo film. [FB]

 

[INCIDENT IN A GHOSTLAND] DI P. LAUGIER, con E. JONES, C. REED, HORROR, FRA/USA, 2018, 91', 2.35:1