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"ciò che Filippo Morelli definiva 'una cagata fumante', manco fumante..."

 

 

In cinque optano per festeggiare il Capodanno in un rifugio in mezzo alle montagne. Mentre sta arrivando una bufera di neve un tragico incidente li porterà sospesi nel vuoto, preda a gelosie e dissennate ritorsioni... "Break Trappola di Ghiaccio" all'inizio pare quasi un film. Potrebbe ricordare un po'  FROZEN  del quale conservo ancora ricordi più che positivi. Poi, quando ti accorgi che a meno 30 o giù di lì, sui 3000 metri, i protagonisti, tutti concitati, non emettono neanche una nuvoletta di condensa per tutto il film, allora realizzi che ti trovi tra le mani una di quelle che Filippo Morelli avrebbe definito "cagata fumante", manco fumante in questo caso. Poi, la storia. In pratica non si capisce quasi un cazzo delle reazioni di questo gruppetto di amici. Va bene, c'è la tipetta fighetta che è contesa, ma il bravo ragazzo sta per dichiararsi e darle l'anello (non solo perdesse la borsa, SIC!) e il ciccione lei proprio non se lo caga. Ma perché diavolo quest'ultimo dovrebbe impazzire nella cabina sospesa nel vuoto, eliminare tutti e cercare di fare la pelle alla tipetta? Cioé: prematurata la supercazzola o ...scherziamo?! E così questo filmetto russo, persa ogni credibilità, ogni minima speranza residua di una possibile immedesimazione dello spettatore, diventa una vera purga staliniana a chiunque, imprudentemente, vi si avventuri? Gli sondi digitali annichiliscono per la loro bruttezza, a rendere ancor più insopportabile la visione ci pensano poi ulteriormente inserti in CGI che sembrano tratti da un videogioco. In conclusione: tempo perso, e chiunque ve lo consigliasse va bannato da ogni piattaforma sociale, eliminato dalla rubrica telefonica, depennato dall'agendina dei contatti. Ah, ci sono anche due riferimenti al Cinema Vero: il rifugio va di nome "Overlook" (SIC) e l'incidente all'addetto della teleferica cade vittima della "sindrome Calamai". Mai indossare catenine accanto agli ascensori! [FB]

 

[BREAK] DI T. SAHAKYAN, Con I. ANTONENKO, A. GRACHYOVA, DRAMMATICO, RUSSIA, 2019, 85', 2.35:1