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SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il 'cult' di Nicolas Roeg è sì seducente, ma anche un discreto mattone"

 

 

Letteralmente caduto dal cielo, un uomo dalle fattezze umanoidi indistinguibile dalla specie umana propone ad un docente universitatorio e ricercatore alcuni brevetti rivoluzionari destinati a far compiere all'uomo enormi passi in avanti. Più di una multinazionale non gioverebero se queste innovazioni andassero diffuse. Conosce poi una donna terrestre, ma ciò non lo distoglie dal suo scopo. Solo una cosa lo distrae: la tv... "L'Uomo che Cadde sulla Terra" è un film dell'inglese Nicolas Roeg che ha vissuto di discreta fama solo per la partecipazione di David Bowie in qualità di protagonista. Nonostante la fama di cult, va detto, la pellicola è piuttosto un mattone, nonostante il regista folleggi a più non posso (già famoso per gli eccessi, Roego ci fa anche vedere un bigolo, e più tardi si potrà "godere" -si fa per dire- anche di quello della pop star). Bowie è talmente allampanato da sembrare davvero un alieno, con il crine rosso e la pelle cerulea, in alcune inquadrature decisamente androgino (ricordo che una mia ex compagna di scuola lesbica appariva addirittura "confuso" parlando di lui). Interessanti spunti (l'impossibile incontro dei coloni con una moderna autovettura, in una sorta di possibile convivenza tra due piani temporali diversi, come del resto enuncia la teoria del multiverso) restano non più che abbozzi agli occhi dello spettatore meno preparato. Il messaggio ecologista è invece chiaro. Piuttosto variegata la colonna sonora, addirittura schizzata, dato che mette assieme "The Planets" di Holst con brani pop e seventies, Elvis Presley, inserti country. Di tutto e di più, come lo è il film di Roeg del resto. "Cosa fa per vivere?", "ehm, sono di pasaggio", "ahh! un viaggiatore!". In un certo senso potrebbe avere anticipato lo  STARMAN  di Carpenter. E di certo Bowie già l'aveva anticipato di suo. Male invecchiato, solo una frase sopravvive al tempo: "la cosa più strana della televisione è che non dice tutto". [FB]

 

[MAN WHO FELL TO EARTH] di N. ROEG, CON D. BOWIE, C. CLARKE, FANTASCIENZA, UK, 1976, 138', 2.35:1