F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●●

SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
COMPLOTTO DI FAMIGLIA
FEBBRE DA CAVALLO
CARRIE
LA CASA DALLE FINESTRE...

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO
IL PRESAGIO
BALLATA MACABRA
TAXI DRIVER
IL MARATONETA
NOVECENTO
IL CASANOVA
TUTTI GLI UOMINI DEL...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il primo Rocky non si scorda mai"

 

 

Pugile fallito che campa risquotendo il pizzo per conto di un gangster di mezza tacca, si trova tra le mani l'occasione della vita: viene scelto dal campione del mondo in carica per un incontro valevole per il titolo... "Rocky" è forse il primo film che ho visto in una sala cinematografica, ed è normale che ancora lo ricordi, nonostante la giovanissima età, con una certa benevolenza. In ogni caso, è un lavoro che ancora oggi, a distanza di tanti anni, sa essere appassionante e pur non essendo annoverabile tra la triade dei capolavori del genere (Wise, Scorsese, Eastwood) che ha visto l'interesse di registi validi di ogni epoca (anche Mann e Hill) vanta momenti difficilmente dimenticabili. Prima che l'edonismo si imponga, qui si mette in scena un potenziale "campione per caso" che non può non suscitare empatia nello spettatore. "Adrianaaa!" ulula il pugile dal ring e le lacrime sgorgano spontanee, impossibile non emozionarsi: niente da dire, il regista ha piazzato qui il suo cavallo vincente. L'ambientazione suburbana, gli ottimi comprimari (la sorella di Coppola Talia Shire, il grande Burgess Meredith, persino Joe Spinell, il futuro interprete dello shockante film di Lustig) perfette le musiche di Bill Conti, il quale -sapientemente- centellinerà sino alla fine la celeberrima fanfara "pop" che diverrà anche hit da classifica in innumerevoli versioni e remix. Poca retorica, nessun eccesso (saranno tutti retaggio dei tronfi e inverosimili sequel) sapiente dosaggio di sentimentalismo ed epica per cui anche le immancabili "stallonate" (il montaggio pre-videoclipparo commentato dalla musica) gliele perdoniamo. Indimenticabile anche l'Apollo Creed di Burt Young e il succitato finale [EVIDENZIA LO SPOILER] per nulla prevedibile, dove il protagonista perde l'incontro ai punti, ma lo stravince sul piano morale, suonandole alla grande al campione del mondo, abbassandogli la cresta per sempre. [FB]

 

[ID] di J. G. AVILDSEN, CON S. STALLONE, T. SHIRE E B. MEREDITH, AZIONE, USA, 1976, 119', 1.85:1