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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"le malate atmosfere che vi si respirano hanno davvero pochi eguali"

 

 

Chiamato a recuperare un affresco venuto alla luce in una parrocchia nel Comacchio, un restauratore scopre "la storia pił allucinante che sia mai stata raccontata". Una vicenda che vede protagonisti: "il pittore delle agonie" Buono Legnani, le sue due fantomatiche sorelle e i modelli dei dipinti, involontariamente reclutati... Se ci troviamo davanti al pił pauroso film di Avati e con  SUSPIRIA  il pił grande horror italiano, le malate atmosfere che vi si respirano hanno davvero pochi eguali anche con i competitori stranieri. Un caleidoscopio di immagini macabre (lumache vive nel frigo, topi nelle bare ai funerali, torce umane in fuga, magnetofoni con le voci dei morti, scheletri negli armadi e sacrifici umani) che pare non avere fine. Pupi Avati, primo italiano a decontestualizzare l'horror per portarlo da una dimensione gotica (Bava ed epigoni) a una cornice squisitamente provinciale (culla dell'odio) fabbrica con piglio artigianale una fiaba nera che appare tuttavia credibile, riuscendo a tenere celata fino in fondo l'identitą di ben due assassini. Lino Capolicchio ha il volto di un uomo umanamente terrorizzato e isolato nel suo trovarsi al centro dell'orrore, senza vie di scampo. Dubito che un altro cineasta potrą mai superare la visionarietą allucinata anche solo dei titoli di testa, dove infiniti carillon (Amedeo Tommasi, un anno prima dei Goblin) fanno da contrappunto ad urla disumane di un "modello", appeso e martirizzato da profondi fendenti di coltellacci ripresi a rallenti, mentre la fotografia pittorica ne trasfigura l'orrore nel catartico affresco del supplizio di San Sebastiano. Inchiniamoci ad Avati per averci regalato un'opera in grado ad ogni visione di terrorizzarci come la prima volta. Pascal Laugier nel suo must del 2008 avrebbe dovuto rendere omaggio pił ad Avati che ad Argento nei credits che ne sanciscono i debiti formativi. Tra gli sceneggiatori, sono accreditati i fratelli Avati, Gianni Cavina e Maurizio Costanzo. [FB]

 

di P. AVATI, CON L. CAPOLICCHIO, G. CAVINA E F. MARCIANO, HORROR, ITALIA, 1976, 110', 1.85:1