F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"vanifica il tutto una sceneggiatura vittima di infantilismi evitabili"

 

 

Svanito da due anni, riappare il fratello maggiore di un giovane paramedico. Senza fornire spiegazioni del suo aspetto trasandato e delle scritte incise nella carne sulla schiena, lo convince a seguirlo nella foresta armato di un fucile e con una buona scorta di munizioni. Il prologo si era svolto negli anni '30, quando in una fattoria degli Stati Uniti era giunto un ufficiale nazista con al seguito una raccolto di manuali esoterici... Proprio questo prologo è la parte migliore del b-movie di Joel Schumacher: fotografato in uno splendido bianco e nero, curato nell'illuminazione degli ambienti chiusi, e capace di instillare la giusta dose di senso del mistero che circonda l'inquietante ufficiale quando parla di "rune sacre dissotterrate" e di rituali vichinghi. Purtroppo, come accennato, in camera di regia siede l'autore di "8 mm". E ho detto tutto. Da una stuzzicante idea di partenza con suo fondamento storico (nazisti sguinzagliati per il globo da Hitler in cerca di alchimie che potevano garantire il dominio del Reich sul mondo) si vanifica tutto per colpa di una sceneggiatura vittima di infantilismi evitabili. E non alludo ai famigerati "cavalli zombie" quanto alle tipiche situazioni da film di Joel Schumacher. Mentre ancora urla vendetta la scellerata telefonata che il detective privato Nicolas Cage effettua alla madre della ragazza scomparsa che l'ha assunto nel citato "8 mm" nella quale le comunicava -con dovizia di particolari- che la povera è stata immolata sul set di uno snuff movie (sic) troviamo in questo caso il paramedico che, al riparo nella fattoria, mentre fuori si sono spalancate le porte dell'Averno si precipita a recuperare la valigetta medica per curare una ragazza che -in pratica- è già morta. Finale stolto che lascia intravedere che altrove possa essersi ripetuta ESATTAMENTE la medesima vicenda, e non una ma ben sette volte! Sopravvivono ai pochi spaventi: un discreto ritmo e l'atipico villain. [FB]

 

[TOWN CREEK] di J. SCHUMACHER, CON D. PURCELL, M. FASSBENDER, HORROR, USA, 2009, 90', 2.35:1