F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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      ●● ½      TRASH

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DRAG ME TO HELL
GIALLO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il regista maneggia una miscela esplosiva che rischia di deflagrare tra le sue mani"

 

 

Incurante delle premonizioni, una coppia con due bimbi adotta un'orfana per colmare il vuoto tra il più grandicello e la piccola sordomuta. Proveniente da un orfanotrofio dell'est, la nuova arrivata rivela acume e attitudine artistica fuori del comune. Nemmeno l'unica stranezza considerati i nastri che reca al collo e polsi... Dopo un inizio misurato, la scelta degli autori di questo thriller prodotto da Leonardo di Caprio opta per una spettacolarità che non si rivela appropriata. E' lo sviluppo drammatico degli eventi che non convince: passi per i due figli -terrorizzati e quindi facilmente soggiogabili- ma risulta poco credibile che il marito offra sponda ad Esther contro la moglie e continui ad ignorare il pericolo anche quando svelato (la consorte gli rimprovera di dover "unire per lui i punti" e noi gli faremmo volentieri un test di intelligenza). Del resto la piccola riuscirà addirittura ad imbrogliare la strizzacervelli usata dalla famiglia al pari di un farmaco generico! Vera Farmiga è qui catapultata dal non distante (per anni e tematiche)  JOSHUA  e la giovane Isabelle Fuhrman è brava (la mattana in bagno lascia positivamente interdetti) con una mimica dal bell'impatto disturbante. Se il tasso di cattiveria è certamente sopra la soglia tradizionale dei lavori ai quali l'Hollywood Nightmare ci ha ultimamente abituato (tralasciando i cani sciolti robzombeschi, subito neutralizzati e ricondotti al canile) il finale strafa e si carica all'eccesso, condito com'è delle solite lapidarie sentenze da action movie. Non terribile, ma l'interessante miscela esplosiva rischia più volte di deflagrare nelle mani di un regista inadatto al pari di un bambino che maneggia fuochi d'artificio "per grandi". Che Jaume Collet-Serra fosse il meno dotato della nouvelle vague iberica era assodato e il prodotto "Orphan" tende infatti a collocarsi più dalle parti del tremendo "L'Innocenza del Diavolo" che dai lavori a tema ben più maturi e spaventevoli. [FB]

 

[ID] di J. COLLET-SERRA, CON V. FARMIGA, I. FUHRMAN, P. SARSGAARD, THRILLER, USA, 2009, 119', 1.85:1