F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●            CULT

INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
I NUOVI MOSTRI
ALLEGRO NON TROPPO
IO E ANNIE
SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO

SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"intrigante film di fantapolitica e spionaggio di Don Siegel, con il granitico Bronson"

 

 

Con la Guerra Fredda appena intiepidita più che dai rapporti tra le superpotenze, da il mero buon senso che vorrebbe altrimenti l'estinzione alla "Day After", una spia russa sfugge alle maglie del controllo della sua stessa nazione, grazie ad una lista di nomi e recapiti telefonici porta avanti un progetto segretissimo che vuole fare di cellule dormienti negli USA in bombe umane. Intervengono due agenti prima su fronti opposti... Da una sceneggiatura di Peter Hyams, sempre a suo agio sul tema della fantapolitica, un bel film di Don Siegel che risente appena del ritmo sottotono che cadenzava del resto un po' tutti i film spionistici in quel dei seventies. Insomma, "Telefon" fatto oggi sarebbe stato caricato di ben altro andamento. Ma forse è meglio così. Bronson è granitico come sempre, e nel ruolo del super agente russo ci sta bene, così come Lee Remick (che scopro qui letteralmente identica dell'amica di una mia amica: roba da rimanere di stucco nei primi piani: è davvero Jeanne!) e come villain trova un perfetto Donald Pleasance, maestro nel travestitismo (lo vediamo persino con una buffa parrucca bionda!) e spietato portatore autonomo di una personale versione della "Terza Guerra Mondiale". Il successivo  SQUILLI DI MORTE  avrebbe preso qualche idea dal mezzo telefonico usato per causae (qui, più come tramite dove là era più come veicolo) la morte. L'idea comunque derivativa da  VA E UCCIDI  è sempre intrigante e realistica: il condizionamento attraverso farmaci e ipnosi non è roba da fantascienza, così come lo è una sfida a cercare l'ago nel pagliaio quella di riuscire a intercettare il cattivo considerati gli oltre 50 suoi "contatti" disseminati nella vastità del territorio americano, seppur opportunamente vicini a "obiettivi sensibili". Non del tutto scontata la conclusione e discretamente realizzate le scene di devastazione, seppur con l'ausilio di evidenti modellini. [FB]

 

[] di D. SIEGEL, CON C. BRONSON, L. REMICK, D. PLEASANCE, SPY/FANT, USA, 1977, 105', 1.85:1