F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"rivisto oggi, 'Superman 2' è un trashone inenarrabile, ma nelle sue ingenuità ha un suo perché"

 

 

Sgamato dalla reporter Lois Lane, Superman si vede costretto ad arginare le manie dinamitarde di Lex Luthor e al contempo dovrà contenere i tre supercriminali da Crypton. Peccato abbia rinunciato ai poteri... Trashone inenarrabile, ultra-campissimo (nelle tavole calde risuonano mood da filmacci hard seventies) antenato di tutti i film sui supereroi, "Superman 2" è un film invecchiato malissimo. Non tanto per gli effetti speciali assai poco speciali, quanto per aver risolto molti problemi con l'acume di un cartolaio... Alla regia c'era il Donner di  SUPERMAN  ma ha dovuto -sulla carta, perché il film era bello che girato all'80%- abdicare per divergenze produttive a Lester che ha così firmato il film. Come scrisse Filippo Mazzarella su 'Nocturno', la Kiddon è tragicamente mostruosa (e difatti la spalla femminile di Zod la apostrofa commentando: "che razza di maschio di poche pretese dev'essere Superman!). Il povero Christopher Reeve le busca peggio di Fantozzi ragioner Ugo... Quel che si salva è il Generale Zod di Terence Stamp ("vedo che siete già abituati a venerare divinità alate"  dice a proposito dell'Aquila nella stanza ovale della White House) meglio di Hackman che gigioneggia, seppur con stile.  John Williams aveva lasciato in dote il main theme celeberrimo, mentre lo stronzo che lo sostituisce scopiazza a piene mani da Respighi. Preso nelle sue ingenuità, questo secondo episodio moderno dell'epopea dell'Uomo d'Acciaio ha il suo perché che ne giustifica ancora oggi la visione, al di la delle scenografie di cartapesta (in città, con colonne di pietra/polistirolo che rimbalzano cadendo) il nylon spacciato per ghiaccio (nella "dimora" artica di Superman) e di cazzata in cazzata, seguitando. Cosa indubbia è che alcune frasi sono entrate a far parte del corredo pop di una generazione (vero Kevin Smith?). "Vieni a me, figlio di Jorel! Inginocchiati di fronte a Zod!!!". [FB]

 

[ID] di R. LESTER (R. DONNER), CON C. REEVE, G. HACKMAN, T. STAMP, AZIONE, USA, 1980, 121', 2.35:1