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T R A I L E R

   
 

"Masks dimostra come si possa realizzare oggi come ieri un horror figurativo-artistico"

 

 

Per eccellere sul proscenio, una tipa si iscrive in un'accademia dove si insegna un particolare "metodo"... Assieme al contemporaneo noir drammatico di De Palma, l'oscuro oggetto del desiderio dell'annata. "Masks" è una pellicola tedesca dell'autore di  TEARS OF KALI  ("Lacrime di Kali", poi arrivato anche in Italia) Andreas Marschall: un lavoro che si nutre dell'Argento che abbiamo amato da ragazzi (e che contemporaneamente si auto-inuma adattando ignobilmente Bram Stoker).  SUSPIRIA  è il modello, a iniziare dal canovaccio che vede una ragazza giungere in un istituto privato (la era una scuola di danza, qui è un'accademia di recitazione) nell'iniziale incontro di una collega destinata ad una trista fine (più che un omicidio, un suicidio indotto: con le forbici conficcate nella giugulare) la figura assente ma presentissima del fondatore ("Helena Markos" seguita dall'altrettanto diabolico "Matheus Gdula") l'ala segreta del palazzo (quella "pericolante", dove s'insegna "il metodo"). Non è solo un'impressione data dalle carrellate raso-terra, le musiche derivative gobliniane a carattere coreografico e l'uso di luci e colori forti (con i retini a supplire il technicolor) dato che alla fine dei titoli di coda compaiono le dediche ad Argento, Bava e Sergio Martino. In un certo senso l'esperimento teutonico di recupero e restauro figurativo-ideologico può allacciarsi a quello compiuto dal francese  AMER  dimostrando come si possa realizzare oggi come allora un horror figurativo-artistico. Parafrasando il "metodo-Gdula" della storia, on dirait il "metodo-Argento", che Marshall non padroneggia appieno ma che dimostra di aver studiato con molta dedizione. C'è del morboso nella scena lesbo, nella sequenza dove Susen Hermich si lascia "coccolare" nuda dalla severa direttrice, e la deriva onirico-surreale degli ultimi 10 minuti trasfigura il tutto nell'astratto attraverso un diluvio di suggestioni efficacissime. [FB]

 

[ID] di A. MARSCHALL, con S. HERMICH, M. RITTER, J. WITT, HORROR, GERMANIA, 2012, 116', 2.35:1