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"festival della ruga, ma anche una tensione ben costruita"

 

 

Una donna vive sola in un appartamento di una palazzina. Ha l'hobby di collezionare farfalle, e non solo... Zarantonello ha seguito l'esempio dei cervelli in fuga e se ne è 'ito' in America per trovare i finanziamenti e girare il suo "The Butterfly Room", un film che pare avesse in testa da anni e che in Italia non c'era verso di poter realizzare. Dico subito che a visione terminata mi sono scoperto a domandarmi cosa non mi fosse piaciuto più che ciò che mi era piaciuto. Preciso meglio: i novanta minuti sono volati veramente e ciò va a merito dell'autore che ha saputo intrattenere a dovere seguendo un canovaccio non proprio originalissimo (la schizzata che custodisce un segreto in casa) che mescola un bel po' di cinema thriller e dell'orrore, da  CARRIE  a  SOTTO IL VESTITO NIENTE  andando in pratica agli antipodi del genere. E allora perché mi frullava in testa di mettere a fuoco cosa non aveva funzionato? Di certo non la scelta della protagonista: una Barbara Steele iconica oltre ogni immaginazione per quello che ha rappresentato nella storia del cinema di genere (da Bava a Corman) e dei comprimari, tutti volti noti agli appassionati a iniziare dalla Langenkamp (la "Nancy" che si contrapponeva a Freddy nel capostipite di Wes Craven e nell'ultimo da lui diretto) sino al "padre di Laura Palmer" Ray Wise, passando per Camille Keaton, ex "Jennifer" (passata da violentata a violentatrice) e Adrienne King oggetto delle attenzioni della madre di Jason in quel del 1980. Solo un festival della ruga? Erica Leerhsen che a suo tempo finiva macellata da un altro mostro sacro "Faccia di Cuoio" nel pessimo remake del film di Hooper, a parte. No, Zarantonello tiene alta la tensione procrastinando la visita dello spettatore alla famigerata "stanza delle farfalle", procedendo per flashback e rewind, pur buttando lì un finale che sa di poco, un po' tirato via. Attendiamo perciò una conferma, prima di dargli troppa fiducia. [FB]

 

[ID] G. ZARANTONELLO, con B. STEELE, H. LANGENKAMP, E. LEERHSEN, HORROR, ITALIA, 2012, 120', 2.35:1