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T R A I L E R

   
 

"un film che sarebbe parso vecchio alla fine degli anni '60"

 

 

Dracula dimora nei dintorni di Biella, in un agriturismo, attorniato da ragazze poppute concupite, dandosi con successo al trasformismo animale: lupi, mosche, mantidi. E il gufo con gli occhiali... me lo prendi papà!? Dario Argento firma un film che sarebbe parso vecchio alla fine degli anni '60. Vorrebbe rifarsi alla "Hammer" più che ai "vampirici" spagnoli, che da par loro co-producono il film (con la regione Lazio e Piemonte: milioni di soldi pubblici gettati al cesso visto il flop al botteghino) occhieggiando alle origini (Murnau e il muto) ma finendo solo con l'essere superfluo e oltremodo tedioso. Malinformato, mi attendevo l'ultimo Argento: quello da canzonare in compagnia. Da un certo punto in poi, infatti, i miei commenti sono iniziati a cadere nel vuoto, dato che il mio ospite già abbracciava Morfeo e il suo mondo. "Dracula 3D" (SIC) di Dario Argento si configura così come un ottimo sonnifero, e a poco servono i gratuitissimi nudi femminili (per lo più poppe al vento, di tale Miriam-qualcosa e della solita Azia, il cui padre ingeneroso evidenzia già evidenti smagliature). Effetti digitali già visti in  CONSTANTINE  di quasi dieci anni prima (anche qui, Darione è in ritardo siderale, LUI che era clamorosamente in anticipo sul futuro nel '77) di uno Stivaletti svogliato, come lo è del resto un Simonetti che più anonimo non si può (manco un temino facile da Bontempi riesce a partorire questa volta). Cali poi un grumo di nero fumo sugli attori tutti (quella che veste i panni di "Mia" esclusa, dato che almeno pare di impegnarsi) che per lo più roteano pupille producendosi in improbabili smorfie a mezza bocca. Rutger Hauer, solito grosso nome evidentemente disinformato, piomba infine lì a casaccio, proprio come il verdognolo personaggio Pixar sulle scale (roba-da-non-credere) probabile transfuga da  A BUG'S LIFE  Accettabile la fotografia di Tovoli, ma è davvero poca cosa per giustificare 105 minuti inutili di noia. [FB]

 

di D. ARGENTO, con T. KRETSCHMANN, R. HAUER, A. ARGENTO, HORROR, ITALIA, 2012, 105', 2.35:1