F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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● ½               AHP

L'ICONA DI ELIA
LA CURA
REGRESIONE
UN TIPO TRANQUILLO
IL GIORNO DEL DESTINO
AUTOSTOP
OLTRE LA SOGLIA
IL TESTAMENTO
MADAME MYSTERY
GLI ANGELI CUSTODI
IL PLAGIO
L'OROLOGIO A CUCù
LA VOLTA BUONA
L'EROE
INSONNIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"episodio moralistico, trascurabile"

 

 

Un uomo, leggendo una notizia sul giornale, narra una storia legata alla sua infanzia. Quand'era una "simpatica canaglia". Con un amico assistettero casualmente ad un misfatto, ma non vennero creduti.... Episodio venti della Quinta Stagione, "Il Giorno del Destino" ci propone insolitamente due protagonisti bambini come protagonisti della vicenda. Il mood anticipa in un certo senso quel  STAND BY ME  dove i bambini erano protagonisti e la loro avventura si faceva romanzo di formazione, ma la narrazione che contraddistingue l'episodio è troppo lenta, e davvero, ma davvero, poco avvicente. Inoltre i due piccoli sono piuttosto antipatici. Per di più giunge anche la moralina finale che proprio non si addice alla serie prodotta dal Maestro della Suspense. Non è la prima volta che il buon Alfred scivola sulla buccia di banana del moralismo cattolico che comunque in un lavoro pur minore come  IO CONFESSO  trovava almeno un po' il mordente. E poi lì c'era Montgomery Clift, mica cazzi. La vicenda si trascina stancamente sino alla sua conclusione, e noi ci troviamo nei pur pochi venti minuti a sonnecchiare. A risollevare un po' le sorti giunge un Hitchcock ad un distributore di benzina, ma ormai la frittata è fatta. Episodio sicuramente tra i più trascurabili di tutte e sette le stagioni della serie televisiva che annoverava autentici gioielli, prodotti più ordinari, e una minoranza di episodi trascurabili. Pare che Alfred Hitchcock aveva assistito nel 1927 alla proiezione di Aurora, un film muto che tuttavia fu tra le prime pellicole a incorporare anche effetti sonori. L'uso della "Marcia Funebre per una Marionetta" di Gounod lo colpì al punto di indurlo a scegliere il brano come sigla per la serie  ALFRED HITCHCOCK PRESENTA  Arrangiata più volte, l'ultima delle quali da Herrmann che la elevò di 'una terza', la composizione ottenne fama universale. [FB]

 

[DAY OF THE BULLET] DI H. DAUGHERTY, CON G. GORDON, B. WALKEN, drammatico, USA, 1959, 24', 1.33:1