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"Gray trasporta non solo la precedente esperienza nello spazio, ma induce a riflessioni pesanti"

 

 

Chiamato per 'famigliarità' con il "progetto LIMA" per raggiungere in gran segretezza la stazione orbitante del padre, appena oltre gli anelli di Saturno, un alto ufficiale della NASA dovrà ritrovarlo, scongiurando una catastrofe planetaria, vincendo anzitutto il senso della solitudine e dell'abbandono, ritrovando sè stesso... Ora, va bene che questi cagacazzi hanno un seguito che il ciclismo in tv oggi si sogna, ma probabilmente quest'ultimo riflette la demenza di chi è seguito con tanta ostinazione. Faccio nome e cognome: tale Victorlaszlo, esegeta dei bimbominkia, e Francesco Alò di 'Bad Taste' avevano definito "Ad Astra" un film brutto, noiosissimo, insulso. Ecco, ora credo chi parla di Cinema e si approcci ad un film per recensirlo dovrebbe almeno conoscere chi ne curi la regia, perché l'odissea fantascientifica di James Gray va oltre la versione siderale di  CIVILTà PERDUTA  che può comunquee definirsi simile, almeno concertente alla missione del personaggio interpretato da Tommy Lee Jones (altro nome che figurava nel film di Eastwood). Ma Gray ovviamente guarda anche ai titani Kubrick e Tarkovskij, relativamente all'art déco delle scenografie (tappezzerie?) le luci al neon (ma HAL è stato giustamente pensionato, giudicato inaffidabile) e per i ritmi lenti, rapportati ovviamente alle distanze percorse e ai battiti cardiaci rallentati. Ma l'azione non manca: l'inseguimento sul suolo lunare è al cardiopalma, e così tutte le cose che sembrano andare nella direzione del fallimento completo della missione. Pitt, che sappiamo grande appassionato del genere, produce e recita nel ruolo del protagonista. Molto toccante il momento della separazione. "Ad Astra" sta per "ad oltre". La presenza di Sutherland e di Liv Tyler sanno di omaggio a quanto di puerile è stato fatto in tempi più o meno recenti sul medesimo argomento. Un film che induce a riflessioni di peso. [FB]

 

[ID] DI J. GRaY, Con B. PITT, T. LEE JONES, D. SUTHERLAND, FANTASCIENZA, USA, 2019, 123', 2.39:1