F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT

IL PRIGIONIERO COREANO
TERMNAL

L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la vicenda, anche umana, della più terribile strage di innocenti nella fredda Norvegia"

 

 

Il 21/07/2011, un ragazzo ultima i preparativi per mettere in atto un piano a dir poco terrificante: colpire l'indomani il cuore dello stato norvegese a Oslo e far strage di studenti in un campus estivo su un isolotto... "22 Luglio" è una data particolare. E non solo per un certo compleanno che viene celebrato. Per i norvegesi significa ricordarsi della peggiore strage tra studenti di tutti i tempi: 77 ragazzi uccisi per mano di un estremista di destra. Il film, made in Norvegia, è certificato adeguatamente da chi la tremenda mattanza l'ha vissuta sulla propria pelle, ed è rimbalzato a noi grazie alla piattaforma on-demand 'Netflix'. E' raccomandata una visione consapevole e un minimo preparata, non fosse altro per la durata monumentale per film di questo tipo: due ore e venti tonde. Inoltre la regia nella parte dedicata all'attuazione del piano del terrorista non lesina a pugni nello stomaco con una messinscena totalmente documentarista, camera a mano, riprese mosse, uccisioni fuori campo e proprio per questo più incisive e shockanti. I primi 15 minuti sono così. Segue la cattura del responsabile, il quale si arrende letteralmente ai nuclei speciali intervenuti, poiché il suo piano, almeno nei propositi, va oltre questa strage di nnocenti. Scopriamo così le sue motivazioni e le sue farneticanti giustificazioni, dove i realizzatori mettono in campo figure scomode (i "cattivi maestri") e rivelano la debolezza di un sistema di Intelligence farragginoso. Mi sono chiesto se mai si farà un film sulla strage di Nizza e mi sono risposto, visto il velo fatto calare dalle autorità, di no: i francesi sono troppi pieni di sè per fare autocritica. Notevole l'interpretazione della figura centrale del ragazzotto in convalescenza, dopo essersi salvato per miracolo, seppur minato dalle schegge ancora nel cervello, e della lenta ripresa che lo condurrà all'inevitabile confronto con il suo carnefice nell'aula processuale. . [FB]

 

[ID] DI P. GREENGRASS, CON A. DANIELSEN LIE, J. STRAND GRAVLI, dram, NORVEGIA, 2018, 140', 1.85:1