F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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T R A I L E R

   
 

"emozionante odissea emotiva che si concentra sulle relazioni tra individui"

 

 

Per la confidenza di una bimba alla direttrice di un asilo, un operatore d'infanzia vedrà la sua vita distrutta... Ricorderete la controversa vicenda dell'asilo di Rignano Flaminio e del "castello molto cattivo": dove l'accusa infamante di pedofilia coinvolse il personale scolastico a seguito delle testimonianze di bambini. Difficile indagare la mente di un infante e discernere ciò che è fantasia, pensiero indotto, realtà. Una storia molto simile è narrata ne "Il Sospetto" di Vinterberg. Il protagonista, un monumentale Mads Mikkelsen, indossa un volto che è un mistero insondabile e allo stesso tempo un turbinio di emozioni: stupore (è probabile che ciò che segue accada in virtù di una non-reazione?) impotenza (come impedire il gonfiarsi della vicenda?) disperazione, rabbia. Pur non prendendo una posizione davvero chiara, inconfutabile, l'autore danese è abile a farci parteggiare per "Lucas" ponendoci nella scomoda posizione di non credere alla bimba innocente, pur se taluni indizi (l'immagine sul tablet) favoriranno questa lettura. Tutto è calibrato in questa odissea emotiva e se l'unica nota eccessiva giunge nel supermercato, ci pensa il protagonista della vicenda a ridare vigore ad un film che fa della credibilità e verosimiglianza la sua carta vincente con la fortissima sequenza della vigilia: speculare e debitrice di quella intergenerazionale che aveva coinvolto il figlio (bravissimo, questo ragazzino). Fuori scena qualsivoglia deriva processuale (di quella mediatica nemmeno si farà cenno) ci si concentra sulle relazioni tra individui che si conoscono da sempre: un branco di lupi (vanno assieme a caccia, da cui il titolo originale) che ci metteranno un secondo a isolare chi considerano "il malato" del gruppo. Il giovane (è del '69) Vinterberg fa ne "Il Sospetto" analisi sociologica e la fa proprio bene. Finale tagliente come una rasoiata [EVIDENZIA LO SPOILER] che rilancia il sospetto. Chi è l'attentatore? Il fratello della piccola? [FB]

 

[THE HUNT] di T. VINTERBERG, con M. MIKKELSEN, T. BO LARSEN, DRAMMA, DANIMARCA, 2012, 115', 2.35:1