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T R A I L E R

   
 

"colpisce duro Kim Ki-Duk con un'opera dolorosissima, con interpreti eccezionali"

 

 

Un picchiatore punisce pesantemente, per conto di uno strozzino, chi non restituisce i soldi prestati. C'è chi viene ridotto alla sedia a rotelle, chi mutilato, chi è fortemente menomato: così l'assicurazione riscossa dalle vittime potrà coprire il debito. Un giorno a casa del primo giunge una donna misteriosa che gli rivela di essere la madre che l'aveva abbandonato poco dopo la nascita. Dopo le prime ostilità, il giovane la riconosce e inizia a cambiare atteggiamento nella vita e nel "lavoro". Verrà per lui lo scotto da pagare più grande... Kim Ki-Duk con "Pietà" colpisce duro, anche più del solito. Sullo sfondo di una periferia coreana di raro squallore e miseria, inscena un raffinato revenge-movie travestito da dramma della povertà, dove lo stile asciutto, essenziale, spesso quasi fastidioso (il film inizia con una polluzione notturna, ma seguiranno uno stupro/incesto girato con un realismo da travalicare la finzione) diventa cifra stilistica e spinge il film dalle parti del neorealismo degli esordi. Apparentemente in-scalfibile (il pistolotto, quasi moralistico, che sottopone alle vittime è lapidario: "hai voluto i soldi? e ora paga il tuo debito") il protagonista ("chi non si suicida, lo incontra") si rivelerà vulnerabile quanto le vittime (dimostra comunque da subito una certa 'pietà' verso gli animali). Forse l'unica scivolata è da ricondursi alla parentesi che vede il futuro papà offrirsi per quella che potrebbe sembrare una versione agghiacciante de  IL BOOM  ("prendi anche l'altra mano!") dove il grottesco allenta la presa sulla tensione accumulata. La sospirata redenzione, forse, verrà solo dopo una passione che passerà dal dolore, sublimandosi in una catarsi inevitabile. Un'opera dolorosissima, premiata con il Leone d'Oro a Venezia, che riflette sulla negatività insita nel denaro ("i soldi sono l'inizio e la fine di tutto") con interpreti eccezionali a iniziare da Lee Jung-Jin che la fascetta vorrebbe addirittura esordiente. [FB]

 

[ID] di K. KI DUK, con C. MIN-SOO, L. JUNG-JIN, DRAMMATICO, SUD COREA, 2012, 100', 2.35:1