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SPLIT
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THE AUTOPSY OF JANE DOE
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THE EYES OF MY MOTHER
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ALIEN COVENANT

MUSE
THE VOID
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BREED

XX DONNE DA MORIRE
DEATH WISH

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"horror argentiano, spogliato del corredo audio-video dove la paura soccombe alla noia"

 

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Un professore ha una relazione con una studentessa. Dopo avergli giurato eterno amore, questa si suicida. A distanza di un anno, attirato da un sogno premonitore, s'infila in una villa teatro di un omicidio rituale... Userò qui "La Settima Musa" di Balaguerò per dire come non guarderò mai il "suspiria" di Guadagnino. Seguitemi. Acquistereste mai, potendo permettervi l'originale, una copia di un Picasso fatta da un artista che non solo non ne ha i mezzi, ma che non ha capito assolutamente nulla del genio dell'Artista? Veniamo all'ultima fatica dell'autore del dignitoso  BEDTIME  che in questo caso ritorna alle atmosfere plumbee e maledette di  NAMELESS  Il problema è che, a corte d'idee in campo horrorifico, lo spagnolo pone il suo sguardo al nostro Argento e al capolavoro dadaista chiamato  INFERNO  che cita nei passi di Dante, e dando al personaggio di Leonor Watling il nome nostrano di "Lidia Garetti". Evidente che le (7) Muse sono il corrispettivo delle (3) Madri delle case maledette del "Varelli". Se anche nel suddetto film la storia era poca cosa, ma veniva sorretta da un'impalcatura fantastica da brividi, con una tovolozza cromatica da sballo (un trip in acido non avrebbe potuto eguagliarla) una fantasia effervescente per la dinamica degli omicidi (quello della Giorgi e Lavia in primis) e non da ultimo uno score spettacolare (Emerson) in questo epigono spagnolo non vi è giustizia per alcuno di tutto ciò. La paura non è di casa e a regnare è la noia. Non si può perciò salvare un film per l'intrigante plot (merito anche della bella Manuela Vellés che vedremo pure nuda e lorda di sangue) o per un presunto coup de teatre che nemmeno riesce a svegliarti dal torpore nel quale sei caduto dopo 108' di cieli plumbei in monocroma su un sottofondo permaflex. Se si parlava di impersonalità dei protagonisti argentiani, allora che dire di un Elliot Cowan che pare sonnambulo per tutto il film? [FB]

 

[MUSE] di A. BALAGUERO, con E. COWAN, E. WAITLING, F. POTENTE, HORROR, SPAGNA, 2017, 108, 2.35:1