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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"esordio angoscioso"

 

 

Il corpicino di una bimba è rinvenuto in una specie di pozzo chimico con in dosso segni che lascerebbero intravedere la volontà di non renderla identificabile. Un difetto fisico proverebbe però si tratti della figlia scomparsa di una coppia. Ma a distanza di anni la madre, separatasi dal compagno, questa parrebbe inviarle una richiesta di aiuto. Il detective che aveva svolto le indagini se ne interessa ora nuovamente... Nell'angoscioso "Nameless" (trad. "i Senza Nome") Jaume Balaguerò nel suo film d'esordio ci va giù pesante: un pube con piercing in primo piano, un corpicino tumefatto a pieno schermo, frammenti di un video snuff... Se il sottotesto ecclesiastico-mysterico che tanto piace agli iberici non guarda tanto al nostro Avati (casa dei misteri in spiaggia a parte) e giunge a mostrare una statua (ma non della Madonna) che lacrima sangue, con il senno di poi tutto parrebbe quasi (con le debite proporzioni) una sorta di  MARTYRS  ante-litteram [EVIDENZIA LO SPOILER] con una setta che ricerca la trascesi attraverso la perpetrazione del male assoluto, ricercando il dominio del dolore, partendo da esperimenti su esseri umani alla Mengele, e mischiando Thule con una sorta di angeli demoniaci che solo "spogliati del nome" possono svincolarsi dalla condizione umana e i suoi tabù. La moltiplicazione dei personaggi che svolgono l'indagine su più piste (la madre, l'ex detective fin troppo risoluto e poi il fotografo free-lance) e qualche divagazione inutile se non deleteria (il collega della casa editrice uscito di testa) inficiano il ritmo e l'incontro con il manipolatore in manicomio è un po' troppo alla "Hannibal Lecter". E' il colpo di scena finale, consumato all'ultimo secondo, che da un senso almeno parziale al marasma dal quale pareva difficile uscire. Fotografia a tinte bluastre, con Emma Vilarasau (origini sarde?) a dare per una volta un volto credibile ad una madre addolorata. [FB]

 

[LOS SIN NOMBRE] di J. BALAGUERO, CON E. VILARASAU E K. ELEJALDE, HORROR, SPAGNA, 1999, 95', 1.85:1