F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●            LPSB

AMARCORD
LA STANGATA
ROBIN HOOD
VOGLIAMO I COLONNELLI
IL DORMIGLIONE
L'ESORCISTA

LISA E IL DIAVOLO
I CORPI PRESENTANO...
PERCHé QUELLE STRANE...
LA MORTE HA SORRISO...
SUSSURRI E GRIDA
LA GRANDE ABBUFFATA
LE DUE SORELLE
SERPICO
PAPILLON

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"atipico poliziottesco che diventa road movie per schiudersi a sottotesti morali ed etici"

 

 

In una livida Milano al vicedirettore del carcere viene rapita la giovane e bella moglie e per telefono arriva la richiesta: trovare il modo di liberare un malvivente comune francese lì detenuto per rapina. Gli fornisce una via privilegiata per la fuga ma poi lo cattura e lo porta con sé: è lui il salvacondotto per riavere la moglie... Sergio Sollima, autore del buon giallo  IL DIAVOLO NEL CERVELLO  gira a seguire questo atipico poliziottesco che diventa poi un road movie per schiudersi in intricato caso di spionaggio regolato da altissime sfere. Insomma: tripartito in una forma che evidentemente deve piacere molto all'autore essendo propria anche al lavoro precedente. Qui lo stacco è anche più marcato, contraddistinto da altrettante location: milanese, svizzera, parigina. Si potrebbe anche arrischiare un giudizio diviso per tre: ottima la prima parte, meno incisiva la seconda che comunque tiene banco, non pienamente riuscita la terza che finisce con lo sfilacciarsi andando alla ricerca di una chiusa catartica che però fallisce parzialmente il bersaglio. Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre dalla locandina il "buono" non è Fabio Testi ma proprio Oliver Reed, ma in realtà anche Testi non è proprio un gran cattivo e finirà a fare addirittura la parte della vittima. Il primo: un vulcano sempre sul punto di eruttare, Testi straordinariamente in parte, Agostina Belli un giglio di campo. In un certo senso anticipa "Frantic" di Polanski ma in più il film di Sollima cuoce nel gran calderone etica e morale in uno scenario fortemente pessimista dove anche chi fa parte dell'ingranaggio dello Stato rompe le regole (pur costretto a rientrare nei ranghi per volere di chi è completamente al di fuori di esse). Forse mira sin troppo alto e i risultati non gli sono pienamente confacenti, ma "Revolver" resta un lodevole tentativo di fare cinema a 360°. Struggente il tema di Morricone alla Procol Harum, riutilizzato da Tarantino nei "Basterds". [FB]

 

DI S. SOLLIMA, CON O. REED, F. TESTI, A. BELLI, P. PITAGORA, POLIZIESCO, ITALIA, 1973, 105', 1.85:1