F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

LPSB

AMARCORD
LA STANGATA
ROBIN HOOD
VOGLIAMO I COLONNELLI
IL DORMIGLIONE
L'ESORCISTA

LISA E IL DIAVOLO
I CORPI PRESENTANO...
PERCHé QUELLE STRANE...
LA MORTE HA SORRISO...
SUSSURRI E GRIDA
LA GRANDE ABBUFFATA
LE DUE SORELLE
SERPICO
PAPILLON

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Da alcuni scavi irakeni tornano alla luce i resti di millenarie rovine: l'uomo di fede si confronta con l'ignoto. New York, la piccola Regan che vive con la madre attrice e attivista politica viene posseduta dal demonio. Padre Karras, curato della diocesi, verifica lo stato delle cose prima di richiedere l'intervento di un esorcista... Il caposcuola (con "Rosemary's Baby") del new horror statunitense vorrebbe porre gli spettatori non credenti nella stessa condizione della madre atea della piccola: giungere ad accettare che il Maligno esista. Ma è realistico ammettere che il classico di William Friedkin ha indubbiamente maggiore presa sui credenti, più o meno praticanti e sugli agnostici. "L'Esorcista" fa comunque ancora sempre molta paura: fondamento necessario ad elevarlo sopra la media di prodotti analoghi ma dalla modesta riuscita. Tutto è calibrato al punto giusto e sui trascurabili difetti si sorvola quando la narrazione giunge al clou: il lungo, estenuante esorcismo, il cui rituale -a sentir dire dalla chiesa cattolica che non disdegnò, pur con alcune riserve, il film- fu seguito alla lettera con vera dedizione. Se padre Karras ascolta cuffiato l'osceno urlo di disperazione che ribolle nella posseduta attraverso mille e più lingue arcaiche parlate alla rovescia (una sequenza che fa accapponare la pelle) dinanzi ad un autorevole ma impaurito Max von Sidow, vediamo la bimba dodicenne contorcersi, bestemmiare oscenità, vomitare bile, autoflagellarsi il pube con un crocifisso, levitare e ruotare la testa di 180°, provocando nello spettatore le più disparate sensazioni (compassione, ribrezzo, orrore) quando il ridicolo involontario poteva tranquillamente affacciarsi alla finestra. E invece è l'orrore a catapultarcisi, in una epifania di terrore che troverà in una serie di flash subliminali (l'anima nera di Karras) e pietose apparizioni (la madre morta) il massimo compendio. Uno dei più grandi horror di sempre. [FB]

 

[THE EXORCIST] DI W. FRIEDKIN, CON L. COBB E M. VON SIDOW, HORROR, USA, 1973, 120', 1.85:1, VOTO: 10