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T R A I L E R

   
 

"delirante Ferreri, celeberrimo, ma non troppo... appetibile"

 

 

Un pilota di aereo, un giudice, un cuoco e un uomo di cultura si ritrovano in un casale vittoriano per una non-stop di cibo. Mollati i freni inibitori, si aggiungono a loro anche alcune escort e da una maestra elementare. Le prime se ne vanno presto, ma la seconda resterà e sarà testimone del trapasso volontario dei quattro... Delirante film di un Marco Ferreri, sicuramente il suo più bunueliano, prossimo al declino artistico, dopo gli exploit de  LA DONNA SCIMMIA  Ancora una volta, e più che mai, provocatorio, il regista mette in scena un'allegoria sulla società dei consumi: i quattro debosciati che si ritrovano in una sorta di casa alla Famiglia Addams per suicidarsi mangiando è certamente un'opera per certi versi non facilmente digeribile. Mangiare fino a scoppiare è possibile, e Ferreri ce lo mostra senza censure. Michel (Piccoli) se ne va tra peti e flatulenze, infartandosi l'intestino, Marcello (Mastroianni) si procura una congestione, Ugo (Tognazzi) mangia fino a scoppiare, e da ultimo Philippe (Noiret) si congeda da Andrea Ferreol in un'alba livida e spettrale. Semplicemente allucinante la sequenza che vede l'esplosione della fogna. Il disgusto vorrebbe caricarsi di metafore, ma alla fine della fiera si resta piuttosto sconcertati di fronte a quello che potrebbe apparire un mero sberleffo provocatorio. Personalmente ho amato molto di più il Ferreri degli esordi, ugualmente provocatorio ma decisamente meno intellettualoide (sempre che la "merda" e le "flatulenze" possano rientrare nella categoria) e perciò molto più... appettibile... Se nel '73 era possibile comunque che l'Italia producesse un simile film (passato peraltro al Festival di Cannes) gli si potrebbe anche leggere una nefasta previsione di dove sarebbe andato a parere la nostra cinematografia: nell'immondizia pura con cinepanettoni e cinema generazionale di nessun interesse. [FB]

 

DI M. FERRERI, CON U. TOGNAZZI, M. MASTROIANNI E P. NOIRET, GROTTESCO, ITA, 1973, 123', 1.66:1