F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●●●

VIZIO DI FORMA
MAPS TO THE STARS
COLD IN JULY
BACK COUNTRY
BIG EYES
MAGIC IN THE MOONLIGHT
JERSEY BOYS
STORIE PAZZESCHE
FOX CATCHER
LA ISLA MINIMA
GRACE DI MONACO
LA TEORIA DEL TUTTO
THE ROVER
UNBROKEN
EXODUS DEI E RE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Cronenberg torna a farsi comprensibile non rinunciando alla propria austera autorialità"

 

 

Una giovane che reca ancora sul corpo i segni di una tremenda ustione giunge ad Hollywood dov'è stata raccomandata come collaboratrice di un'attempata figlia d'arte, in terapia da un massaggiatore che ha il figlio impegnato in una serie di successo. Quest'ultimo, come lei, assume farmaci che producono visioni... Dopo l'estremo e ostico  COSMOPOLIS  David Cronenberg torna con "Maps to the Stars", dramma a tinte horror, a farsi più comprensibile non rinunciando alla propria austera autorialità. Non discostandosi nemmeno dalle consuete tematiche, il cineasta non lesina in colpi bassi, con scene di sesso (un pene inquadrato senza troppi sotterfugi) volgarità nei dialoghi, trivialità (l'attrice, sulla tavola del cesso, per nulla imbarazzata dinanzi alla servetta, dispensatrice di peti e flatulenze) e finale con pioggia splatter che nemmeno "Henry" (da pronunciare morettianamente). Il collasso che coinvolge la famiglia-tipo losangelina riverbera tutta la critica di Cron verso lo star system hollywoodiano, dove i fantasmi del passato bussano alla porta dei vivi del presente, frutto di unioni incestuose che hanno generato mostri. Sospeso tra Lynch (mi sarei giocato qualcosa che la musica del fido Horner fosse stata invece opera di Angelo Badalamenti) e il metacinema (Carrie Fisher appare nel ruolo di sé stessa) il film ci regala anche memorabili performance di attori, in particolare di una splendida Julian Moore (da brividi il momento in cui apprende di aver perduto la parte, dove possiamo leggere tutto un uragano emozionale nel suo primissimo piano) e di Mia Wasikowska, struccata e imbruttita oltremisura. E c'è pure Pattinson, che ovviamente lo mette al culo alla Moore. Insomma: un bel regalo di uno dei maggiori registi viventi, che pare avere ancora molto da dire. [FB]

 

[ID] di D. CRONENBERG, con J. MOORE, M. WASIKOWSKA, J. CRUSACK, DRAM, USA, 2014, 120', 1.85:1