F A B I O B O R E L L I
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VIZIO DI FORMA
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COLD IN JULY
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MAGIC IN THE MOONLIGHT
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T R A I L E R
"denota un rigore formale glaciale e mette in scena un trio di attori in gara di bravura"
Ingaggiato da uno dei più ricchi uomini d'America, ultimo discendente di una dinastia che ha fatto fortuna con le munizioni prodotte dalla sua industria per la Difesa, "ornitologo, filatelico, filantropo", per allenarsi nella sua tenuta per l'Olimpiade, un campione di lotta greco-romana allenato dal fratello, al quale il primo si sostituirà come coach. Spezzare un legame è sempre pericoloso, sia questo di sangue o per linea diretta... Vincitore di un premio per la messa in scena al Festival di Cannes, "Foxcatcher" è un film che si denota per un rigore formale glaciale, "Mark, tu hai vissuto all'ombra di tuo fratello per una vita intera; oggi è venuta l'ora!": dietro questa frase detta da "John du Pont" al protagonista sta all'origine di ciò che produrrà gli effetti nefasti a venire. Rompendo la naturale coesione tra i due fratelli usurpando ciò che la natura aveva creato. Vederli assieme nei primi allenamenti, da l'impressione di un rapporto quasi animale/animalesco tra i due: Channing Tatun ha il fisic-du-role perfetto a intepretare il lottatore ("uno scimmione") mentre Mark Ruffalo si è trasformato non solo nel fisico ma anche nel volto. Steve Carell ha un volto incredibile e il suo ruolo mette in pratica cosa significa voler sempre e per forza dimostrare qualcosa a chi si vuole bene (in questo caso: l'anziana madre) e la sua presenza completa quella che è una gara a tre di bravura. Basato su di una storia vera, è comunque un film non facile, considerato lo scarso appeal che ha la lotta greco-romana a livello spettacolare (del resto non è nemmeno questo che interessa al regista di TRUMAN CAPOTE Benneth Miller, quanto chi si vuole fare "padre" per darsi un senso, nutrendo aspettative). Un'indubbia lentezza unita ad una lunghezza eccessiva intaccano il giudizio. Al vedere comparire Vanessa Redgrave, viene una sola cosa in testa: quant'è brutta la vecchiaia! Bello il tema pianistico: non è Philip Glass ma Rob Simonsen! [FB]
[ID] di B. MILLER, con C. TATUN, M. RUFFALO, S. CARELL, DRAMMATICO, USA, 2014, 134', 1.85:1