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T R A I L E R

   
 

"le solite cazzate: dispiace vedere il talento di Scott sprecato in questo modo"

 

 

Scoperte le origini ebree, un uomo cresciuto come fratello del figlio del faraone, va incontro al suo destino... Dire che l'avvio lasciava ben sperare: l'epopea del biblico Mosč riletta in una chiave aggiornata ai tempi (e alle interpretazioni in auge nell'epoca di internet) con il protagonista spadaccino come neanche Errol Flynn. Inoltre era un sollazzo immaginarsi scene di massa con il profeta a lanciarsi contro l'esercito di Ramsete raccogliendo la sua sfida con tracotante baldanza: "voi avrete anche 3mila uomini, noi abbiamo DIO!". Da scompisciarsi. O ancora rivedere tutta la panzana del roveto ardente, delle dieci piaghe, della separazione delle acque e del passaggio sul Mar Rosso in chiave extraterrestre! Con il dio-astronauta alla guida del kavod a spianare le montagne e abbrustolire la pelle di Mosé peggio che una lampada a raggi uva. E invece: le solite cazzate. Dispiace vedere il talento di Scotto sprecato in questo modo. Quel che gią aveva fatto De Mille lo ritroviamo tale e quale, aggiornato appena agli effetti dell'ultima computer grafica. L'unica, dico l'unica scena che lascia intravedere qualcosa di accattivante e che potrebbe andare nella direzione prima evocata e di molto auspicata, č quella dell'ombra minacciosa che fa seguito la minaccia del profeta di portare la morte a tutta la nuova generazione di egiziani: vediamo infatti una titanica ombra ofuscare la luminiscenza della notte al plenilunio. Il kavod di Jahweh? Boh, gli autori non lo dicono. Anche la trovata che vuole Jahweh "rivelarsi" a Christian Bale nelle fattezze di un bimbo lascia il tempo che trova, pur essendo una furbata mica da poco: gli sceneggiatori sapevano che qualsivoglia modo si volesse raffigurare il Dio della Bibbia avrebbe causato risate involontarie. Gią le dieci piaghe riprese "alla lettera" fanno sorridere, ma č nelle espressioni di Ramsete che "Exodus Dei e Re" assurge clamorosamente a scult! [FB]

 

[ID] di R. SCOTT, con C. BALE, EPICO/FANTASY, USA, 2014, 150', 2.35:1